lunedì 30 gennaio 2012

BLOODY SUNDAY,IRLANDA LIBERA!



30 Gennaio 1972. 13 persone muoiono sotto i colpi sparati dai soldati inglesi a Derry, città dell'Irlanda del Nord, durante una protesta per i diritti civili.

La storia dell'Irlanda del nord è travagliata e affonda le sue radici nel dominio semicoloniale dell'Irlanda da parte della corona inglese. Ma gli irlandesi, popolo fiero, si emanciparono all'inizio degli anni 20, costituendosi nazione indipendente e sovrana. Le contee che formavano l'isola si unirono sotto le insegne nazionali del tricolore bianco verde e arancione, ma 4 contee rimasero sotto occupazione inglese.

L'attuale Irlanda del Nord, con le città di Derry e Belfast, è ancora territorio britannico e negli anni 60 e 70 la lotta politica per riunire alla madrepatria queste zone fu cruenta e provocoò diversi morti. SOldati britannici da un lato, protestanti, e membri dell'IRA (irish repubblican army), irlandesi e cattolici dall'altro. L'idea di non volere più "colonie" in Europa e l'idea dell'autodeterminazione dei popoli, uniti a sentimenti repubblicani, animavano i cattolici dell'Irlanda del Nord e li spingevano a scendere in strada per chiedere a gran voce un'IRLANDA LIBERA E UNITA.

Quel 30 Gennaio, 26 manifestanti disarmati furono colpiti in strada, durante una manifestazione non autorizzata, dai paracadutisti inglesi, nel tentativo di disperdere la folla. 13 persone morirono, tra loro molti ragazzi di appena diciassette anni. QUel giorno, passato alla memoria come BLOODY SUNDAY, la domenica di sangue, fu uno shock per tutta gli irlandesi e suscitò nella popolazione una forte ondata emotiva che si tradusse in un boom di richieste di reclutamenti tra le fila dell'IRA, che conduceva una lotta armata contro gli inglesi. 

Nonostante all'Irlanda del Nord sia stata concessa autonomia, le tensioni permangono ancora oggi tra irlandesi cattolici e figli di immigrati inglesi protestanti nelle contee del nord-irlanda. Nel ricordo dei 13 martiri dell'indipendenza irlandese, e nel nome dei nobili ideali che animarono quella lotta, oggi i giovani identitari italiani ricordano il Bloody Sunday, al grido di Tiocfaidh ár lá! (verrà il nostro giorno)