giovedì 7 gennaio 2016

Acca Larentia, a 38 anni dalla strage.


Il 7 gennaio 1978, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, militanti del Fronte della Gioventù, furono trucidati a colpi di mitraglietta davanti alla sezione romana del MSI da cinque persone incappucciate. Nelle ore seguenti, si radunarono tutti gli attivisti missini per una manifestazione di solidarietà e, quando uno di loro vide un giornalista che spegneva la sigaretta nel sangue raggrumato dei giovani uccisi, scoppiarono disordini e scontri; intervenne la polizia che sparò ad altezza uomo colpendo in piena fronte Stefano Recchioni, ragazzo di 19 anni che morì sul colpo. Gli attentatori, anche dopo le indagini, sono rimasti impuniti.
Oggi non si spara, non si uccide per politica, ma si lotta ugualmente con armi diverse. Noi scegliamo quella del dialogo, del rispetto reciproco, del ricordo maturo e consapevole privo di risentimento. Scegliamo di onorare chi è morto per una Fede, un'Idea in cui credeva che è stata difesa con dignità fino alla fine. Quei ragazzi, che avevano la mia età, si sono visti stroncare la loro giovane vita da un odio immotivato, spregevole, che ha continuato ad imperversare per anni, mietendo vittime e restando spesso a piede libero. Dovete leggere queste storie, interessarvi di quelle vite, guardare i corpi inermi di quei giovani per capire cosa è stato davvero l'antifascismo e perchè questo sia frutto di un'ideologia malata e sanguinaria che non deve ripetersi.

"Sono le voci dei caduti che ci indicano la Via." 
Franco, Francesco, Stefano, onore a Voi.