venerdì 29 luglio 2011

ATREJU 2011: FATE LARGO ALL'ITALIA CHE AVANZA!

Uno slogan di protagonismo generazionale diventa il titolo della XIII edizione di Atreju, festa nazionale della Giovane Italia,  che torna dal 7 all' 11 settembre nel Parco del Celio a Roma. Come il protagonista de "La Storia Infinita", anche l'evento che porta il suo nome vuole incarnare l'esempio di un giovane impegnato nel confronto quotidiano contro le forze del Nulla, contro un nemico che logora la fantasia della gioventù, ne consuma le energie, la spoglia di valori ed ideali, sino ad appiattirne le esistenze. "Fate largo all' Italia che avanza" è il motto di una gioventù che chiede a gran voce il ritorno della meritocrazia per le nuove generazioni, che non ci sta a pagare il conto di decenni di cattiva politica senza fiatare, e che vuole abbattere quei muri e scavalcare quelle barriere rappresentate da vecchi privilegi, baronie e rendite di posizione. 
 Atreju, divenuta nel corso degli anni la più importante manifestazione giovanile d'Italia, è ormai anche l'appuntamento di fine estate che apre di fatto la stagione politica nazionale, un'occasione preziosa per dibattere serenamente, per interagire con la società e con le giovani generazioni.   In questa edizione, come non mai, daremo spazio alla chiave di lettura dei giovani sui grandi temi di attualità e, soprattutto, alla capacità della nostra generazione di interpretare il presente e affrontarne le sfide andando oltre i pregiudizi del palazzo e i limiti imposti dalla realpolitik.
E poi tanta cultura, con gli aperitivi letterari che animeranno il tardo pomeriggio della cinque giorni del Celio. Ma Atreju, come sapete, non è soltanto approfondimenti politici e culturali: è una festa vera e propria. Non mancheranno quindi concerti, discoteca, intrattenimento e l'ormai classico appuntamento con il "Premio Atreju". Un gesto simbolico, ma con un grande significato ideale che ad oggi è una delle tradizioni più attese della manifestazione. Un premio concesso a personaggi dello sport, dello spettacolo, della politica o della società civile che si siano distinti come esempio e modello per chi crede in valori forti e radicati, e li difende giorno dopo giorno.

giovedì 21 luglio 2011

Paolo Vive!

 Palermo 19/07/2011


Un'emozione unica.Sono queste le parole che vengono in mente, a freddo,il giorno dopo la fiaccolata in memoria di Paolo borsellino.
Dopo una settimana di preparativi,esaurimenti ed imprecazioni,la partenza è prevista alle 15.30 da Piano Baele.Dopo esserci "compattati",dopo aver distribuito le t-shirt,si parte alla volta di Palermo.
Sull'autobus c'è chi dorme per aver trascorso una "notte brava",chi parla, chi si confronta,chi ricorda avvenimenti passati.Il viaggio è abbastanza lungo,ma passa piacevolmente.
Al passaggio sul ponte "Caronia" ,sul bus cala il silenzio,il pensiero non può che andare al nostro amico Giampaolo,scomparso qualche giorno prima.Il silenzio è rotto dalle toccanti parole di un nostro fratello e da una canzone che ci ricorda il compianto amico.
Arriviamo in piazza Vittorio Veneto in torno alle 19:00,ci sistemiamo,scambiamo qualche chiacchiera con i ragazzi di palermo,qualche foto e poi si parte.
Il corteo sfila per le vie di Palermo,intorno alle 22 arriviamo in via d'amelio,dove nel silenzio della sera parte la  canzone IL DOMANI APPARTIENE A NOI seguita da un lunghissimo applauso.
Dopo una breve sosta in rosticceria ripartiamo per milazzo,stanchi,sudati ma con il cuore gonfio di gioia..
con la consapevolezza,la convinzione che...Non lo avete ucciso! Le sue idee camminano sulle NOSTRE gambe!"


giovedì 14 luglio 2011

CIAO GIAMPAOLO!




In questi istanti è difficile trovare le parole per "buttar giù" qualche riga.
Oggi eravamo in tanti ad onorarti 
La tua determinazione,la tua voglia,sarà il faro che ci guiderà nel buio della lotta!
La nostra comunità non ti dimenticherà mai!
nel tuo ricordo,avanzerà la lotta...PER MILLE ANNI!

CIAO GIAMPAOLO


mercoledì 13 luglio 2011

onore ai caduti

Roma, 12 lug. (TMNews) - Con la morte oggi di un militare per l'esplosione di un ordigno piazzato lungo la strada nell'area di Bakwa, nella parte meridionale del settore ovest a comando italiano, sale a 40 il numero degli italiani morti dall'inizio della missione, nel 2004. 
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il premier Silvio Berlusconi hanno espresso il loro cordoglio per la scomparsa del primo caporal maggiore dell'esercito Roberto Marchini. Il presidente Napolitano ha inoltre chiesto al capo di Stato maggiore della Difesa, il generale Biagio Abrate, di rendersi interprete presso le forze armate e l'esercito in particolare, dei suoi sentimenti di cordoglio. "Esprimiamo il nostro dolore per la perdita del caporal maggiore e siamo vicini alla sua famiglia. Rinnoviamo ancora ai militari italiani impegnati in tutte le missioni di pace la gratitudine del Paese", ha dichiarato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Marchini era un militare dell'Ottavo reggimento Genio Folgore di stanza a Legnago. Aveva 28 anni ed era originario della provincia di Viterbo dove risieda la famiglia. Secondo le scarse informazioni finora pervenute, Marchini era impegnato in un'attività di ricognizione congiunta con personale afgano. Era appena sceso da un mezzo per bonificare la strada da cui sarebbe dovuto passare un convoglio. L'esplosione lo ha colto di sorpresa a circa tre chilometri a ovest della Forward Operating Base "Lavaredo" nel distretto di Bakwa, nella provincia di Farah, non lontano dal luogo in cui il 2 luglio scorso aveva perso la vota il caporal maggiore scelto Tuccillo. 

giovedì 7 luglio 2011

carlo falvella:"Un altro martire per la gioventù d’Italia"

Mancavano cinque minuti alle ventidue del 7 luglio 1972, quando i Carabinieri di Salerno furono allertati da una telefonata per una furibonda rissa in via Velia. Carlo Falvella e l’amico Giovanni Alfinito, prima di rincasare, furono notati da un gruppo di tre persone, Giovanni Marini, Francesco Mastrogiovanni e Gennaro Scariati, tutti appartenenti alla sinistra extraparlamentare. Al loro incontro Marini estrasse il coltello e colpì Alfinito all’inguine. Carlo, per difendere l’amico, si lanciò contro Marini ed entrambi caddero a terra. Ma durante la colluttazione Carlo fu colpito gravemente alla aorta. Nonostante il trasporto immediato all’ospedale e un intervento chirurgico Carlo Falvella morì. Marini fu subito arrestato mentre Mastrogiovanni e Scariati si diedero alla latitanza. Alle esequie parteciparono circa ventimila persone, quasi tutte appartenenti al Msi, il giorno prima in città era arrivato anche il segretario Giorgio Almirante. Assenti tutti gli altri partiti ma anche le figure istituzionali quali il sindaco di Salerno, Gaspare Russo, e il presidente della Provincia, Carbone. Dopo quattro giorni dalla morte di Carlo, il Secolo d’Italia, organo ufficiale del Msi, pubblicò in prima pagina il titolo: “Un altro martire per la gioventù d’Italia. Dopo Venturini il sacrificio di Carlo Falvella”. Anche la federazione salernitana del Pci espresse il proprio sdegno per la scomparsa della giovane vita. Nei giorni successivi a Salerno accadde di tutto. Una vera e propria campagna innocentista a difesa di Giovanni Marini. Da Salerno a Milano, slogan, manifestazioni e addirittura la scrittura e la diffusione di quattro canzoni tutte ispirate allo stesso episodio. Soccorso rosso militante pubblicò un pamphlet dal titolo “Il caso Marini” proprio mentre era in corso il processo. Ma anche intellettuali dal calibro di Dario Fo, Franca Rame e un giovane avvocato destinato a una grande carriera, Giuliano Spazzali. In realtà chi era Giovanni Marini? Era un militante anarchico con alle spalle una storia in comune con quella di migliaia di proletari meridionali. Era nato in un piccolo paese, Sacco, in Campania, e all’età di dieci anni si era trasferito a Salerno con la famiglia. Cresciuto in una situazione sociale di disgregazione e miseria, iniziò presto a ribellarsi contro le cause dell’emarginazione. A diciannove anni, dopo la maturità in ragioneria, fu subito bollato come sovversivo e gli fu impossibile trovare impiego. Fu costretto a sopravvivere con lavori saltuari per alcuni anni e militò a lungo nel Pci per poi uscire definitivamente per le sue posizioni anarchiche. Al termine del processo, nel 1974, fu condannato a dodici anni di reclusione per omicidio preterintenzionale aggravato e concorso in rissa. Nel 1975, in appello, la condanna fu ridotta a nove anni. Mastrogiovanni e Scariati, invece, furono assolti dall’accusa di rissa. Già nel 1979, Marini uscì dal carcere e rimase per due anni sotto libertà vigilata. Trovò lavoro come assistente sociale, a Padula, quindici chilometri da Salerno. Ma non riuscì a integrarsi e scivolò gradualmente nell’alcolismo. Nel dicembre 1982, Marini fu nuovamente arrestato insieme ad altre persone con l’accusa di appartenenza alle Brigate Rosse. Morì a Salerno nel 2001 a quarantanove anni. Ventinove anni dopo la morte di Carlo Falvella. 

martedì 5 luglio 2011

SEMBRA NAPOLIII

MILAZZO "SEMBRA NAPOLI"

I comizi,le promesse,LE BUGIE,le pagine da voltare......

TUTTE CAZZATE!

In questo anno di amministrazione pino "minestrone" Milazzo ha fatto un salto indietro di oltre 10 anni.
Ogni punto del programma(?)ogni parola pronunciata da questo sindaco,che non ci rappresenta,è stata puntualmente smentita.Non ultimo,il problema della spazzatura.Un problema grave che affligge ogni parte della sicilia da anni.In campagna elettorale aveva dato la colpa all'amministrazione di centro-destra,non sapendo o non volendo sapere,che il suo caro amico Lombardo,il suo caro amico De Luca(arrestato pochi giorni fa),gli amici del PD,oggi al governo della nostra regione,che tanto bellini venivano a "comiziare" nella nostra città,sono i responsabili principali di questo scempio.
Nella notte militanti della Giovane Italia Milazzo hanno affisso dei manifesti denunciando lo stato di degrado in cui versa da tempo la città.
Con l'azione "SEMBRA NAPOLI" cerchiamo di far aprire gli occhi ai milazzesi,gabbati da promesse inesistenti e improponibili,di un sindaco che sta umiliando l'intera comunità.
TORNIAMO PROTAGONISTI..chi si immagina una città migliore...LA COSTRUISCE CON NOI!




promesse da "campagna elettorale"


                                                   
                                                       LA VERITA'