martedì 29 novembre 2016

Mandiamolo

29/12/15, "Se perdo il referendum considero fallita la mia esperienza politica";
10/01/16, "Se sulla madre di queste battaglie, ossia la riforma costituzionale, i cittadini non sono d'accordo, hanno tutto il diritto di dirlo ed io ho il dovere di prenderne atto";
20/01/16, "Se perdessi il referendum, considererei conclusa la mia esperienza perchè credo profondamente nel valore della dignità della cosa pubblica";
25/01/16, "Io non sono come gli altri, non posso restare aggrappato alla politica. Se sulle riforme gli italiani diranno di no, prendo la borsettina e torno a casa";
7/02/16, "Se perdo al referendum prendo atto del fatto che ho perso";
12/03/16, "Se perdiamo il referendum è doveroso trarne conseguenze, è sacrosanto non solo che il governo vada a casa ma che io consideri terminata la mia esperienza politica";
20/03/16, "Se mi va male, se perdo la sfida della credibilità o il referendum del 2016, vada via subito e non mi vedete più";
18/04/16, "Certo, io se perdo vado a casa";
2/05/16, "La rottamazione non vale solo quando si voleva noi... Se non riesco vado a casa";
4/05/16, "Ma se perdo non resto come i vecchi politici aggrappato alla poltrona";
8/05/16, "Se io perdo, con che faccia rimango. Ma non è che vado a casa, smetto di fare politica";
- 21/05/16, "Se lo perdiamo, vado a casa. Per serietà. Non resto aggrappato alla poltrona";
22/05/16, "Se il referendum dovesse andare male non continueremmo il nostro progetto politico";
29/06/16, "Dicono che io ho sbagliato a dire che se perdo vado a casa: e secondo voi io posso diventare un pollo da batteria che perde e fa finta di nulla? Pensano forse che io possa diventare come loro?";
2/08/16, "Sono sicuro che vincerò il referendum, ma non so perchè questa sarebbe la mia vittoria, non è il referendum di Renzi. Vincerò".