lunedì 30 maggio 2011

LE MAGLIE!

FINALMENTE SONO ARRIVATE!
VESTI IDENTITARIO
VESTI GIOVINEZZA

sabato 28 maggio 2011

ARES:una terribile bellezza,E' NATA!

E' nato ARES il giornalino on-line e "carteceo" della comunità militante milazzese.
La diffusione delle nostre idee,dellle nostre battaglia,dellle nostre manifestazionie, di ciò che avviene sul nostro territorio,sarà più capillare.
A breve verrà pubblicato il primo editoriale e successivamente la prima pubblicazione su "carta"!


Cerca ARES nei bar,nelle edicole oppure contattaci per avere una copia! 


una terribile bellezza,E' NATA!
http://newsares.blogspot.com/

giovedì 26 maggio 2011

19 anni dopo,Giovanni Falcone fa ancora paura




Catania si è svegliata con l'ennesimo atto di insofferenza alla cultura antimafiosa realizzato dal vigliacco di turno: il murales di viale Ulisse che "Addiopizzo Catania" sta  ultimando per ricordare la strage di Capaci è stato rovinato, il viso di Giovanni Falcone sfregiato con della vernice rossa.L'atto vile è' uno sfregio all'intera città di Catania e all'intera comunità siciliana che giorno per giorno si rifiuta,si ribelle e combatte la mafia.

19 anni dopo,Giovanni Falcone fa ancora paura.

lunedì 23 maggio 2011

Capaci, 23 maggio 1992-Onore a Giovanni Falcone

Palermo, 20 maggio 1939 – Capaci, 23 maggio 1992
« La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. »
-Giovanni Falcone-

domenica 22 maggio 2011

giovedì 19 maggio 2011

RIFORMARE I PARTITI PER SELEZIONARE LA CLASSE DIRIGENTE

di Sergio Chillè
C'erano una volta i partiti. Quelli classici, avevano una classe dirigente, propri parlamentini, una ideologia, un progetto di cambiamento della società forzato alle esigenze del pragmatismo. Poi naturalmente c'erano le elezioni che stabilivano il ruolo nello Stato e che decretavano il successo o il fallimento di un leader.
Guardando all'Italia, stiamo parlando di preistoria. Il partito, sia che facciamo riferimento all'organizzazione classista di Marx e Lenin, o a quello più pragmatico di Max Weber che lo legava a principi e valori condivisi, non esistono più. Oggi abbiamo un capo e intorno a lui un'organizzazione più elettorale e di governo che politica. E la forza, la capacità di attrarre consensi, non sono dati da una strategia, dal porre all'attenzione dell'opinione pubblica temi condivisi, ma dal grado di popolarità del capo. Così non stupisce che Berlusconi si ponga il quesito se ricandidarsi nel 2013 perché sa bene che il consenso non potrà trasmetterlo automaticamente al successore solo perché lo sceglie. Sa bene che la forza di attrazione del Pdl non è data dal programma politico, ma dalla fiducia che personalmente riscuote. La questione non riguarda soltanto il Pdl. Dal 1992, da quando Tangentopoli spazzò via i partiti tradizionali (il Pci fu travolto dalla storia) sono tutti nella stessa condizione. Quanti gruppi politici fanno riferimento a un capo carismatico? Di Pietro, Casini, Mastella, Lombardo, Rutelli, Fini, Storace, Vendola, tanto per citarne alcuni. La Lega, pur con una organizzazione periferica simile al vecchio Pci, ha un capo come Bossi in grado di effettuare mille piroette politiche senza subire lacerazioni. Non esce da questo schema il Pd. Ha vinto quando ha trovato in Prodi la sintesi di tutte le anime della sinistra, capace di mettere in piedi un cartello elettorale valido solo per le elezioni, non per governare. Ora se si parla della crisi del Pd si individua in Bersani il responsabile. Il partito si divide perché non ha un patrimonio comune di valori o di progetti e il capo non ha il carisma per superare le divergenze. Così diventa il responsabile della crisi. L'effetto di tutto questo è l'assoluta incapacità dei partiti di costruire una nuova classe dirigente e alternative interne. Cosa sarebbe Italia dei Valori senza Di Pietro? O l’Udc senza Casini? Ma vale anche per il Pdl. Tutto è ingessato. La classe dirigente invecchia, al massimo coopta qualcuno, ma non entra mai in discussione. Anche nel Pd, che ha il meno saldo dei leader, il ricambio è impedito dal gruppo al vertice da sempre: Bersani, Veltroni, D`Alema, Fassino, Franceschini, Fioroni. Loro e solo loro decidono per il futuro. Questo è un problema per il Paese che ha la più anziana classe dirigente del mondo occidentale. Dove si parla di successione come nelle monarchie e dove la scomparsa del monarca può portare alla disgregazione del regno. Accadrà anche al Pdl, se Berlusconi, prima di scegliere il delfino, non costruirà il partito. Lui fu capace di innovare la politica italiana dopo la crisi della Prima Repubblica. Se riuscisse a farlo alla fine della Seconda farebbe un regalo non solo ai suoi, ma a tutto il Paese. Perché inevitabilmente costringerebbe gli altri a seguire la stessa strada. La democrazia moderna ha ancora bisogno di partiti. Diversi da quelli del secolo scorso. Capaci di selezionare la classe dirigente per guidare il Paese.  

domenica 15 maggio 2011

In ricordo di Giorgio Almirante -resoconto e foto-



Almirante: un pensiero sempre attuale

Si è svolto ieri,sabato 14 maggio,presso la sede della Giovane Italia Milazzo un convegno di commemorazione dell’onorevole Giorgio Almirante, Segretario simbolo del Movimento Sociale Italiano, incipit della destra attuale.
L’incontro è stato moderato da Clarissa Gitto, della Giovane Italia Mamertina ed introdotto dal Presidente Provinciale del Movimento Nino Munafò.

Il Presidente Munafò ha espresso, nel suo breve intervento, la sua testimonianza sull’era post Almirante, il periodo in cui lui ha iniziato la sua attività politica, periodo nel quale si respirava ancora l’aria dello statista almirante con i rinnovati valori “propri” della destra italiana quali la Patria, la famiglia. Munafò ha successivamente introdotto il Senatore Domenico Nania, che ha vissuto in prima persona quel periodo. 
Il Senatore Nania,che è voluto rimanere seduto attorno alla "giovinezza" presente in sala, ha ripercorso a grandi linee la storia della destra italiana a partire dal periodo fascista, prima che esso degenerasse nel autoritarismo . Periodo che ha segnato fino a tempi recenti la storia della Destra e che continuò a vivere nelle idee di Giorgio Almirante e Pino Romualdi con la creazione prima della Repubblica Sociale Italiana e successivamente del Movimento sociale. È proprio in quest’ultimo che Almirante espresse la sua idea di repubblica. Una repubblica a tendenza presidenziale non tanto lontana dalle odierne ipotesi di riforma costituzionale. Fu lui il primo uomo di destra che invitò a far scomparire le iconografie fasciste dalle sedi dell’MSI segnando una definitiva rottura col tragico ventennio. 
Almirante ha saputo interpretare il pensiero del Popolo Italiano nella sua era, ed è soprattutto questo che fa di un uomo politico uno statista. A coronamento si è presa visione di un video, creato dai militanti della Giovane Italia.
Spesso la politica non è quello che vorremmo che fosse, ma Giorgio Almirante ci ha insegnato che niente è impossibile e che lo può diventare:Patria, Famiglia prima che strumenti di consenso elettorale sono valori e sta a noi giovani di destra custodirli.



a cura di R.Vaccarino


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IL VIDEO PROIETTATO A FINE CONFERENZA

venerdì 13 maggio 2011

Lorenzo Italiano:"La verità sul bilancio comunale"

L’amministrazione Pino a quasi un anno dal suo insediamento mette in cattiva luce l’operato e gli amministratori dell’ultimo decennio e addebitando a questi varie responsabilità nella gestione dei conti pubblici, senza tuttavia supportare con documentazione quanto, quotidianamente asserito.
Fatto ancora più grave se si considera che fa parte della sua amministrazione l’assessore Stefania Scolaro, già amministratore della giunta Nastasi dal 2000 al 2005 e l’assessore Capone Maurizio già presidente del Consiglio Comunale  con l’amministrazione Italiano, e l’assessore Gianfranco Nastasi assessore anche questi nella giunta Italiano, e il Consigliere Francesco De Pasquale assessore alle Finanze della giunta Nastasi dal 2000 al 2005.
Ma l’assurdo sta nel fatto che il Dirigente ragioniere generale dell’ente e responsabile della gestione finanziaria dal 1997 al 2005 era il ragioniere Musile Tina, oggi nominata esperta alle finanze dall’attuale Sindaco.
IL responsabile del servizio ragioneria  e responsabile del centro di costo è il ragioniere Carmelo Caravello, Dirigente dal 2007 al 2010 dell’amministrazione Italiano.
Nulla è cambiato dal 97 ad oggi nella gestione dei conti pubblici e dei tributi,anche perché il ragioniere Caravello si è alternato al ragioniere Musile, oggi entrambi chiamati dall’amministrazione alla gestione del servizio.
E’difficile comprendere come si possono addebitare presunte responsabilità alla parte politica, su atti e scelte gestionali che la legge riconosce al Dirigente.
E’ pertanto obbligatorio fare un escursus della gestione sulle finanze dell’ente.
IL Sindaco,il Segretario Generale , il Ragioniere Generale (di ieri e oggi responsabile del servizio finanziario) hanno sottoscritto la relazione programmatica allegata al bilancio di previsione e alla pagina 137 si fanno valutazioni personali qualificando come scelte scellerate  atti corredati dai pareri tecnici favorevoli sia contabili che amministrativi a firma del Dirigente del servizio finanziario rag. Caravello e dal Dirigente al personale del tempo,dell’amministrazione guidata dal sottoscritto.
Sino dal mio insediamento maggio 2005 , il Ragioniere Musile dirigente dell’ente, nelle relazioni presentatami sullo stato finanziario,evidenziava che la situazione economica presentava criticità, così come si leggeva nelle relazioni rese all’amministrazione dal Dott. Gaetano Saja, prima nella qualità di esperto e successivamente dall’Ottobre 2005 al dicembre 2006 Dirigente alla ragioneria dell’ente.
Ed infatti in occasione della verifica di cassa straordinaria del 26 Maggio 2005 per il passaggio di consegne dello stato finanziario  tra l’amministrazione uscente e subentrante si evidenziava che l’ente comunale non deteneva alcuna disponibilità liquida propria, ma faceva registrare, alla data, un debito presso il tesoriere  ammontante a  euro 5.514.198,00 a cui dovevano aggiungersi- 8.360.000,00 di euro per  atti di liquidazioni giacenti presso l’ufficio mandati per spese correnti e non per investimenti!
Le difficoltà economiche e di liquidità hanno fatto si che la mia amministrazione ha dovuto mettere in essere molti correttivi all’azione amministrativa; prima di tutto sono state revocate le convenzione con i legali per resistere in giudizio per i ricorsi tributari, e si è autorizzato il dirigente del dipartimento a sostenere le ragioni dell’ente davanti alla Commissione Tributaria, ciò con un notevole risparmio per le casse comunali.
Un notevole contenzioso tributario è stato determinato a seguito dell’affidamento per la riscossione coattiva dei tributi ad una società esterna, e il relativo pagamento di parcelle per euro 1.000.000,00 circa ad un solo legale, ciò a seguito di convenzione stipulata tra il legale e l’amministrazione Pino negli anni 90, per resistere agli innumerevoli ricorsi presentati.
Si è dato così inizio alla riscossione diretta dei tributi, evitando di riconoscere e pagare il 30% circa di aggio a società di riscossione esterna la (società ’’ausonia’’con sede in Palermo)portata al comune di Milazzo mediante affidamento  della giunta  Pino nel finire degli anni 90.
Oggi si ripropongono gli stessi  metodi e sistemi; infatti a pag 126 della relazione si fa riferimento  al recupero di circa 22.000.000,00 di euro di tributi a vario titolo,e questa grande mole di somme non riscosse dagli uffici, giustificherebbe la scelta di rivolgersi all’esterno affidando ad una società  per la riscossione coattiva il recupero dei tributi,(mi viene spontaneo chiedere a quale prezzo per la comunità?)
Si evidenzia che il recupero delle somme  è un atto di programmazione  gestionale  del Dirigente, così come  relazionato dal Dirigente Musile nella nota del 29/09/2005 n°4836,  anche con riferimento a circa 1000 ingiunzioni di pagamento alle utenze idriche per gli anni 2000/2001/2002 con somme impegnate per spese di notifica e con anticipazione all’economo creando appositi gruppi di lavoro tra il personale, di ruolo e non , così come si legge nelle relazioni presentate all’amministrazione dai diversi Dirigenti della ragioneria generale.
La cifra di 22.000.000,00 di euro (vedasi tabella allegata ai residui attivi  al conto del bilancio 2009) e il relativo riconoscimento dalla stessa amministrazione, smentisce con gli atti quanto in questo anno  ha continuato a proclamare il Sindaco sul dissesto dell’ente, e pertanto tutto si ricondurrebbe ad un’attività gestionale del Dirigente con responsabilità di questo per il mancato recupero delle somme.
Oggi sarebbe opportuno formare il personale contrattista al recupero dei tributi, non esternalizzare il servizio, evitando in tal modo di  pagare   somme per aggio a società di recupero, tutto ciò in contrasto al piano di risanamento economico e finanziario.
Quanto alle criticità evidenziate nella relazione del 2005 molti correttivi sono stati messi in essere negli esercizi finanziari successivi fino al 2009,di concerto e su proposta del  Dirigente di ragioneria,esempio l’approvazione da parte del consiglio comunale  di ben tre condoni tributari per reperire la necessaria liquidità e la relativa riscossione forzosa ad opera del personale dell’ufficio , riconoscendo ad essi gli incentivi previsti dalla legge.
Nelle relazioni del Dirigente  alla Ragioneria  Rag.Caravello, si legge che negli anni dal 2007-2008- si sono registrati maggiori riscossione delle entrate del comune per oltre 10.000.000,00 di euro.
Questi risultati hanno garantito al comune la premialità della Regione, sia per l’anno 2007, sia per l’anno 2008 per oltre 170.000,00 euro.
Tale premialità viene riconosciuta solo a quei comuni che si distinguono per l’impegno nella riscossione delle entrate.
Viene da riflettere e domandarsi, se la relazione presentata oggi ai Consiglieri Comunali risponda all’effettiva e reale situazione economica,o viceversa non erano veritiere le relazioni presentate negli anni precedenti dal Dirigente alla Ragioneria dell’epoca Rag. Caravello.
La relazione previsionale e programmatica di accompagnamento al Bilancio 2011 - 2013, a pag.4 al primo capo verso fa riferimento di sensibilizzare i responsabili dei centri di costo,i quali hanno l’obbligo di monitorare la spesa nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica,a fare un’analisi tra costi e benefici così come prevede la legge.
Tuttavia i responsabili ed estensori della relazione (pag.10) non informano i Consiglieri, ai quali spetta l’approvazione del piano di risanamento e del bilancio, che in corso di redazione dello stesso i responsabili dei centri di costo sono  cessati dalle funzioni al 31/3/2011 ; pertanto coloro che hanno relazionato per redigere il documento di programmazione non potranno più  essere chiamati alla  responsabilità ne fare quella verifica periodica sui conti.
Tenuto conto che l’ente si è dotato di una nuova struttura organizzativa e relative competenze (dotazione organica) che entrerà in vigore dopo l’approvazione del bilancio di previsione.
Ciò contribuirà a fuorviare i Consiglieri e non mettere gli stessi nelle condizioni di una seria ed obbiettiva valutazione del piano di risanamento.
Quanto alla copertura dei debiti fuori bilancio , la mia amministrazione è  stata costretta  ad accendere un mutuo presso la cassa depositi e prestiti, di 1.600.000,00 euro nel dicembre 2009, in aggiunta a circa 600.000,00 euro pagati con fondi del bilancio comunale per pagare la Fondazione Lucifero per complessive 2.200.000,00 euro, a seguito di sentenza esecutiva con conseguente  pignoramento sui Mulini Lo Presti.
Il credito vantato dalla  Fondazione Lucifero intervenuto nel pignoramento eseguito dalla ditta Magnisi; credito derivante da un esproprio di aree con risarcimento dei danni, a seguito di atti posti in essere  dall’amministrazione Pino nel 1996.
Sulla questione vi è una procedura in corso ( n°V2008/04386/BR-PR 11866 -  22557/2009P) da parte della CORTE DEI CONTI Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale per la Regione Siciliana,  per l’accertamento della responsabilità presunta sugli amministratori  dirigente e funzionari comunali, per il recupero giudiziale delle somme pagate dall’ente alla ‘’ Fondazione  Lucifero ‘’ e alla ditta ‘’ Passaniti  Adriana ’’ a titolo di risarcimento;
E’ stato contratto altresì ulteriore mutuo di euro 500.000,00 per il pagamento di quanto dovuto ai creditori per  sentenze passate in giudicato relativo ad espropri di aree per l’asse viario.
Il Consiglio Comunale con la delibera la n°120 del 05/11/2008 aveva formulato atto di indirizzo al Sindaco  al fine di transigere la controversia Magnisi a seguito della sentenza del 2002, onde addivenire alla alienazione dell’immobile molini Lo presti al valore reale di mercato,così come si evince nel parere favorevole del collegio dei revisori dei conti,con nota 57388 del 23/10/2008.
L’Amministrazione da me presieduta, utilizzando la normativa regionale e nello specifico il comma 1 art.11 della l.r. 14/05/2009 n.6, si è prontamente attivata nel rispetto della volontà Consiliare,a richiedere un’anticipazione di cassa alla Regione Siciliana di 5.000.000,00 di euro per fare fronte al pignoramento della ditta Magnisi, in modo tale da svincolare i Molini Lo Presti dai pignoramenti eseguiti dai creditori ed  evitare un danno all’ente, per il pagamento di euro 400.0000,00 per un ulteriore debito del Comune nei confronti di un dipendente comunale.
Detta anticipazione è stata salutare per il Comune perché a seguito della procedura esecutiva  nella quale  le due vendite all’asta  erano andate deserte, il creditore Magnisi aveva chiesto al Tribunale di Barcellona, l’assegnazione dell’immobile per il credito che lo stesso vantava e cioè euro 3.850.000,00 circa a fronte di un valore dell’immobile stimato dal perito  di  euro 12.000.000,00 circa.
La suddetta anticipazione, concessa ai sensi del c.1 art.11 della l.r. n.6/2009,viene consolidata alla data del 31/12/2010 e il residuo debito può essere .
Si ricorda che il debito Magnisi è da ricondurre alla responsabilità di amministratori, ma soprattutto a dirigenti e funzionari comunali che hanno gestito tale debito; il Ragioniere Musile nei diversi esercizi finanziari ha posto in essere provvedimenti nei bilanci 2002-2003 per soddisfare la ditta Magnisi, senza che tuttavia questi siano andati a buon fine,quindi, maturando interessi a danno dell’ente.
Oggi purtroppo si corre il rischio di vedere sottratto alla comunità  questo prezioso immobile, nonostante il grande sacrificio economico sopportato dal comune; infatti la procedura esecutiva a carico dello stesso non è stata  chiusa, ciò perché gli uffici e l’amministrazione attuale non si sono adoperati in tempo per la definizione della procedura esecutiva con la conseguenza che oggi altri creditori si sono inseriti nel  pignoramento dell’immobile e richiesto la vendita del bene.
Infine non bisogna trascurare  l’importo pagato di euro 6.800.000,00 comprensivo di interessi allaCooperativa Cooplat, con fondi del bilancio comunale;a ciò si aggiungono 3.000.000,00 di euro aTirreno Ambiente sempre pagati con fondi di bilancio comunale, oltre al pagamento della discarica diS.Piero Patti( debito degli anni 90 ) per 150.000,00 euro circa e a quelli pagati per la discaricaPappalardo di CT per 300.000,00 euro circa e alla discarica di Messina per 280.000,00 euro (questi alcuni dei debiti degli anni 90).
E’ molto opinabile quanto si riferisce  a pag.11 della relazione 2° capo verso;infatti la riduzione dell’anticipazione di cassa è dovuta non ad elementi correttivi posti in essere dall’attuale amministrazione per  aumentare le entrate,  ma al mancato pagamento delle ditte che hanno operato e realizzato opere pubbliche e fornito servizi al comune.
Saranno da valutare le responsabilità che ricadono  sul dirigente e sull’amministrazione di operare in quella direzione dal giugno 2010 al 31 dicembre 2010.
Non pagando i fornitori l’ente è stato esposto al pagamento dei maggiori oneri consistenti negli interessi e nelle spese legali.
Emerge una  responsabilità dei Dirigenti che hanno emesso gli atti di liquidazione  senza provvedere ai pagamenti così previsto dalla legge.
Non pagando le aziende, queste si mettono in ginocchio ed è così che oggi si rientra nel patto di stabilità.
E’ incomprensibile come il Sindaco prelevi nel dicembre 2010 dal fondo di riserva circa 50.000,00 euro per pagare ai Dirigenti la premialità al massimo contrattuale per il raggiungimento degli obbiettivi degli anni 2008 – 2009, criticando in più occasione e mettendo in dubbio la professionalità degli stessi,e poi si grida al dissesto.
E’strumentale quanto si asserisce (vedi pag. 111 della relazione )sulla inefficienza delle amministrazioni precedenti, richiamando questi a responsabilità per  atti prettamente gestionali.
Quanto riportato nella scheda relativa ad Analisi delle Risorse contributi e trasferimenti di capitale a pag. 116 si fa riferimento all’alienazione dei beni, nelle risorse iscritte nel titolo lV categoria 01 con previsione nel triennio di incasso per euro 6.403.406,90 a copertura dei debiti fuori bilancio e al ll° capoverso  di pag.117,l’amministrazione si attribuisce meriti per avere saputo avviare procedure regolari e rendere appetibile sul mercato i cespiti posti in vendita.
E’doveroso ricordare ai responsabili e sottoscrittori della relazione , che non si è potuto procedere all’alienazione dei beni previsti nell’esercizio finanziario 2009 perché il piano di alienazioni è stato impugnato presso il Tar di Ct da 7 Consiglieri Comunali, fra questi l’attuale esperto alle finanze del comune, fratello del Sindaco,Pino Francesco,l’attuale assessore Scolaro Stefania e l’attuale assessore D’amore Massimo, difesi dall’avv.to Gitto Giuseppe legale avversario dell’ente  oggiavvocato di fiducia.
Ciò ha comportato un notevole ritardo nell’ attivare le procedure di vendita e determinato un notevole danno alle casse dell’ente per la mancata alienazione, corre l’obbligo di sottolineare che il Dirigente del servizio patrimonio e titolare della procedura per la vendita e valorizzazione degli immobili comunale di allora, è l’attuale responsabile del servizio finanziario, sottoscrittore della presente relazione .
Nel documento contabile si legge che l’attuale amministrazione ha  incassato euro 2.000.000,00 per la vendita del vecchio macello comunale.
Tuttavia non si riferisce che allo stato non si è verificato il trasferimento di proprietà; infatti, sul macello comunale vecchio gravano iscrizioni ipotecarie del raggruppamento temporaneo delle  impreseFormica Salvatore Arturo e Formica Orazio, a seguito di lodo arbitrale del 20 luglio 2010 nel quale è stata riconosciuta la responsabilità dell’ente derivante dal comportamento ritenuto illegittimo di un dipartimento; pertanto si omette di relazionare che l’ente non può  trasferire la proprietà alla ditta aggiudicataria dell’incanto con la conseguenza che la previsione non si potrà verificare ma nel bilancio viene scritta la somma come se incassata per intero.
Con riferimento alla  scheda  analisi delle risorse accensione di prestiti, quanto riportato a pag 123 della relazione, non risponde alla reale situazione.
Al di là delle valutazione di natura politica vi sono  dati numerici inconfutabili così come riportato nel parere reso dall’organo di revisione sulla proposta di bilancio 2010 a pag 18 in relazione ai mutui contratti e alle quote di ammortamento rimborsate.
Infatti l’indebitamento per mutui accesi dalle amministrazioni precedenti la mia, alla  data dell’esercizio finanziario 2007 ammontava ad euro 12.000.000,00 circa, la quota di rimborso per ammortamento era di euro 1.410.000,00 ,nel 2008 si sono richiesti mutui per euro 2.770.000,00 e  nel 2009 per euro 5.600.000,00 a fronte di finanziamenti di opere pubbliche per oltre 65.000.0000,00 di euro,somme impegnate e cantieri realizzati per ben 23 opere così come si riscontra nella sezione lV della relazione  alle pagg. 183 e seguenti nella scheda di attuazione dei programmi anni precedenti investimenti.
Si rammenta che un mutuo di euro 1.650.000,00 è stato assunto nel 2009 proprio per pagare il debito alla Fondazione Lucifero, debito sorto nel periodo dell’amministrazione Pino.
Si è dovuto fare ricorso all’accensione dei mutui approvati dalla cassa depositi e prestiti, e questa concede i mutui soltanto ai comuni la cui contabilità è in ordine, così come ha certificato il Dirigente della ragioneria generale dell’ente e l’organo di revisione contabile, anche per cofinanziare  i notevoli interventi di opere pubbliche , così come prevede la normativa europea.
Mettere in sicurezza tutte le scuole, come richiesto nelle relazioni poste all’amministrazione dal competente Dirigente alla manutenzione degli edifici  scolastici .
Mettere in sicurezza il manto stradale; tale intervento veniva richiesto e sollecitato dal Dirigente alla manutenzione stradale, oltre che dal Comando  dei Vigili Urbani per  garantire l’incolumità pubblica all’utenza;infine per il pagamento  anche di espropri riguardanti aree dell’asse viario ,delibera approvata dal Consiglio Comunale;
Pertanto la quota di ammortamento passa da 1.410.000,00 euro del 2007 a 1.910.000,00 euro del 2011.
Se effettivamente si vuole fare un piano di risanamento economico finanziario credibile e conforme al TUEL, sarebbe opportuno che l’ente restituisse alla cassa depositi e prestiti quei mutui non utilizzati e non impegnati alla data odierna, che ammontano a circa 2.000.000,00 di euro, cosicché la quota di ammortamento diminuirebbe notevolmente e non appesantirebbe l’ente di maggiori costi e oneri.
Tuttavia leggendo la relazione del Dirigente ai lavori pubblici di accompagnamento al piano di risanamento 2011 – 2013, non fa riferimento ai mutui della cassa depositi e prestiti ancora non impegnati, né propone all’amministrazione  di restituirli ciò nel silenzio del Responsabile del Servizio Ragioneria chiamato dall’amministrazione quale responsabile dell’attuazione del citato piano.
Sarebbe opportuno che il responsabile del servizio imponesse ciò agli amministratori nel piano di risanamento.
Per quanto riguarda  l’intercettamento di finanziamenti in conto capitale per opere pubbliche, si evidenzia che la programmazione dei Pist – Pisu, è frutto del lavoro della mia amministrazione, avviato di concerto con le amministrazioni dei comuni vicini conclusosi con le delibere di giunta n 98 e n 99 del 15 aprile e n 158 del 10 giugno 2010.
Così come gli 8 cantieri di lavoro presentati dalla mia amministrazione finanziati dall’Assessorato al lavoro, frutto di un impegno assunto nel maggio 2010 dall’Assessorato Regionale con l’amministrazione comunale di Milazzo.
E’ - infine -  apodittico l’ultimo capoverso di pag 131, infatti nel bilancio di previsione sono state previste stanziamenti destinati al conferimento di incarichi di collaborazione, studio, ricerca e di consulenza a soggetti estranei all’amministrazione, ciò a fronte del catastrofismo finanziario denunciato quotidianamente dal Sindaco, e in dispregio al piano di risanamento che il consiglio comunale dovrebbe approvare,tendente al taglio delle spese non indispensabili e mirare a  utilizzare e valorizzare al meglio le professionalità interne, così come riportato nella delibera di giunta n 67 del 25/03/2011 .
Si rappresenta che dal 2011 la spesa annua per studi e consulenza non può superare il 20% di quella sostenuta per l’anno 2009.
Con riferimento alla spesa del personale da pag.132 in avanti, i redattori della relazione elencano la normativa e le ultime disposizioni e circolari inerenti l’assunzione di personale esterno all’ente e i vincoli e le imposizioni normativi per gli enti che hanno una spesa del personale ai limiti del disposto legislativo.
Gli stessi concludono che alla data del 31/01/2010 l’amministrazione da me guidata aveva conoscenza che il patto di stabilità era stato sforato nel 2009.
Si precisa che sino al 30/12/2009 il patto di stabilità era stato rispettato, in base alla normativa regionale vigente (vedi c.4 art.8 l.r. 14/5/2009 n.6 che prevedeva che le spese per i precari ex LSU non erano considerate spese correnti soggette al vincolo del patto di stabilità),tant’è che i Dirigenti ai quali la legge demanda la gestione non  hanno mai contestato irregolarità in ordine  al buon andamento della spesa, sia per il personale sia per la spesa che incideva al titolo II° del bilancio.
Solo successivamente la legge regionale n.13 del 29/12/2009, pubblicata sulla gurs del 31/12/2009 stabiliva e determinava i nuovi parametri per il rispetto del patto di stabilità.  
A suddetta nuova normativa sia il Ministero dell’Economia sia l’assessorato regionale all’economia hanno inteso dare efficacia retroattiva.
Da ciò discende che il patto di stabilità rispettato sino al 30/12/2009 per effetto di una norma interpretata con efficacia retroattiva è stato sforato.
La legge ha previsto che alcune spese che prima erano a carico del  bilancio della regione, venivano posti a carico del bilancio comunale, mettendo in grosse difficoltà quei comuni che avevano avuto molti finanziamenti pubblici e impegnato gli stessi al titolo II° dei bilanci.
A conferma della correttezza del comportamento della mia amministrazione, si evidenzia che nel mese di Marzo 2010  è  stato richiesto parere al Ministero degli interni in ordine al patto di stabilità, lo stesso acclarava che il comportamento seguito dal comune di Milazzo era corretto, poiché portato avanti sulla base della legge regionale del maggio 2009.
A seguito di ciò comunicavamo alla Regione l’orientamento del Ministero, tuttavia la Regione non ne ha tenuto conto.
Pertanto solo il 30 marzo 2010 il Dirigente della ragioneria ha comunicato al sottoscritto la certificazione dello sforamento del patto di stabilità interno.
Il personale esterno è stato assunto con contratto di diritto privato a termine legato alla scadenza naturale del Sindaco, la prosecuzione del rapporto di lavoro scaturiva dall’obbligo normativo che aveva efficacia fino alla scadenza contrattuale.
La norma, richiamata nella relazione  fa riferimento a nuove obbligazioni di lavoro, ma nella fattispecie non eravamo in questa ipotesi.
Relativamente alle maggiore ore riconosciute al personale contrattista da 24 a 36,si precisa che( già buona parte di essi,ad esempio tutto il personale inquadrato come VV.UU.) usufruiva di tale implementazione oraria come tutti i tecnici ed amministrativi impegnati per garantire una maggiore presenza nell’ente così come sostenute nelle richieste dei Dirigenti dei vari dipartimenti.
Certo l’Amministrazione Italiano non ha prorogato contratti di lavoro ai precari con delibere carenti di copertura finanziaria, come ha fatto questa amministrazione con l’adozione della delibera di giunta n. 292 del 31/12/2010 imputando parte della copertura finanziaria ad eventuali trasferimenti di somme dalla Regione nell’anno 2011.
In ogni caso, le valutazioni personali addotte dai redattori della relazione  su scelte scellerate  fatte dalla mia amministrazione, non trovano fondamento nella delibera di giunta n°5 del 14/1/2010 corredata dal parere del Dirigente alla contabilità e dal parere del Dirigente al personale.
Dopo avere criticato le scelte del passato, definendole prive di una politica mirante al contenimento della spesa del personale e al migliore utilizzo del personale interno, i redattori  concludono che l’ente necessita di una ulteriore figura Dirigenziale, ciò in contrasto con la delibera di giunta n°67 del 25/3/2011 per il fabbisogno del personale per il successivo triennio e con quanto disposto a pag.149 della relazione terzo capoverso che cosi riporta ’’le risorse umane impiegate saranno quelle previste nella dotazione organica dell’ente”, contravvenendo al disposto normativo che prevede  di rispettare l’obiettivo di ridurre l’incidenza percentuale delle posizioni Dirigenziali rispetto a quelli previsti in pianta organica nell’anno precedente,all’entrata in vigore della legge e in violazione del D.lgs. n.267 del 2000 (T.U. enti locali) art.110 comma 4.
IL Comune di Milazzo,quindi,deve ridurre il numero dei dirigenti e non può ad oggi assumere personale esterno.
E’ spontaneo fare delle riflessioni: si definiscono scelte scellerate (ossia criminali) quelle messe in essere dalla mia amministrazione nel garantire una con incentivi e implementazione oraria?
Ma come si chiama la scelta dell’attuale Sindaco  di prevedere assunzioni esterne a scapito delle professionalità esistenti all’interno dell’ente?
Scelte importanti che richiamano alla responsabilità personale i precedenti amministratori, la loro professionalità,la correttezza degli atti e il servizio reso che discende  dal mandato conferito dalla collettività  Milazzese, oggi vengono infangati dal discredito quotidiano, gettando ombre soprattutto sulla credibilità degli stessi davanti alla pubblica opinione.
Tutto viene valutato con  superficialità  dovuta alla scarsa e sommaria conoscenza di fatti, circostanze e soprattutto di riferimenti  normativi che hanno caratterizzato le scelte operate dall’amministrazione negli anni precedenti, sia da parte del Sindaco e meraviglia ancora di più che questo giudizio venga sottoscritto dal Segretario Generale dell’ente, al quale la legge demanda la cognizione, la vigilanza e l’avallo sulla correttezza degli atti posti in essere dall’amministrazione per una comunità di quasi 35mila abitanti.
Si ritiene,tra l’altro, incomprensibile il comportamento del Responsabile del servizio di ragioneria, dirigente di ieri e responsabile di oggi.
Tutto quanto viene controdedotto è materia trattata dal suo ufficio, con responsabilità di questi sulla gestione.
Concludo, che il sottoscritto farà valere le proprie ragioni nelle sede deputate a ciò, al fine di tutelare la correttezza dell’operato svolto e di quanti hanno partecipato alla vita amministrativa dell’ente in questi difficili anni.  
Lorenzo Italiano

martedì 10 maggio 2011

CASAGGì FIRENZE TAPPEZZA IL CONSOLATO SLOVENO. NO ALL'EURO CHE CELEBRA L'ASSASSINO TITINO STANE!

Oggi alle 16.30, i militanti del centro sociale di destra Casaggì Firenze e della Giovane Italia,hanno protestato di fronte al Consolato della Repubblica Slovena di Firenze, contro la recente decisione della Banca di Slovenia di coniare monete da 2 euro con l’effige di Franc Rozzman Stane, comandante titino compartecipe dei massacri di italiani lungo il confine orientale sul finire della Seconda Guerra Mondiale.


lunedì 9 maggio 2011

De dextera

                                           

di Sergio Chillè


Fino agli anni Sessanta, indiscutibilmente, destra era soprattutto sinonimo di onestà. Di un’onestà che alcuni definivano “ottocentesca” o “liberale”. Non con l’intenzione d’irriderla, ma sorridendone come di qualcosa che andava perdendosi, come le belle cose di una volta. Onestà che aveva varie sfaccettature. Richiamava il senso dell’onore che è all’origine della parola stessa, inteso in tutte le sue forme: quello della parola data ma anche quello caricaturizzato e identificato con i siciliani e in particolare con il maschio della specie.

L’onore del soldato e ancora più dell’ufficiale, è considerato di destra per natura. Di destra è tutto ciò che afferisce o evince dal mondo militare, dai suoi riti, dalla sua storia. Di destra era la disciplina e l’amor patrio. Si usava anche in questo caso un termine che la buttava in burla e cioè “patriottardo”, che evocava trombonismi retorici e barbe mazziniane. L’ex generale pluridecorato e magari mutilato di guerra che nel comizio richiamava l’eroismo e il sacrificio al servizio della Patria, con sventolio di tricolori e con sotto la Canzone del Piave, era sicuramente di destra.

Di destra erano anche i professori, specialmente quelli dell’Università, ma anche quelli che al liceo insegnavano greco e latino. Tutti i cultori della classicità - nella letteratura come nella filosofia e nelle arti - erano, per loro natura, di destra, perché coltivavano il glorioso passato di Roma e le sue alte virtù antiche. La nostalgia era sempre di destra, che fosse nostalgia delle virtù di Socrate o Catilina, oppure della monarchia o, in generale, dell’odore del forno a legna o dei bei tempi in cui i treni arrivavano in orario. Di destra, prima del Sessantotto, erano anche i professori di Architettura, quasi tutti fieramente compromessi con il razionalismo e le grandi opere pubbliche degli anni Venti, Trenta e un poco anche Quaranta. Ma lì entrava in gioco il Fascismo, che le categorie destra e sinistra le aveva mandate in tilt, creando un ossimoro che le aveva superate dando vita a una nuova categoria politica. Di destra erano però anche i cattolici e i liberali che si erano opposti al Fascismo.

Le donne, fino agli anni Settanta, erano di destra anche quando i mariti erano di sinistra. Di solito, mentre l’uomo del popolo si lasciava infiammare dagli ideali socialisti o anarchici, bestemmiava, beveva, fumava, sputava sui preti e diceva che prima o poi sarebbe arrivata la rivoluzione che avrebbe messo tutto a posto, la moglie andava in chiesa, si assicurava che i figli facessero i compiti, fossero ben lavati, pettinati e coi vestiti a posto e li picchiava se dicevano parolacce o se mancavano di rispetto a chicchessia.

La madre e la moglie sono geneticamente di destra: morigerate, rispettose delle gerarchie funzionali (che impongono con mano ferma all’interno della famiglia), custodi delle tradizioni e del decoro, risparmiatrici, severe ma affettuose, vestali dell’ordine e sovrane della casa e della prole. Sono l’angelo del focolare e se fanno politica diventano “l’angelo del ciclostile”. Se ci sono le barricate portano i viveri e ricaricano i fucili, ma trovano anche il tempo di assicurarsi che i figli non si espongano troppo ai rischi. Quando arriva il nemico gli negano il cibo e persino il saluto e, soprattutto, costi quel che costi, gli negano se stesse.

La filosofia era quasi tutta di destra, fosse classica, idealista o romantica. I poeti erano di destra, perché scrivevano di cose auliche o persino retoriche, immateriali, metafisiche, distratte rispetto alla quotidianità e trascendenti la realtà.

Anche i giudici erano, per loro natura, di destra. Erano i custodi della Legge e delle regole e assicuravano l’ordine contro il caos e l’anarchia, la disciplina civica, il rispetto delle funzioni e della Giustizia, somma immagine di destra. Tant’è che anche gli avvocati erano di destra, come tutti i cultori e gli studenti del diritto e della giurisprudenza.



Di destra erano, curiosamente, sia i proprietari terrieri che i partiti contadini. I primi erano una sorta di signori feudali, piccoli re e solitamente prigionieri della salvaguardia del nome di famiglia e dei suoi usi, oltre che della proprietà e del territorio, che comunque andava coltivato, amministrato, protetto, tutte attività proverbialmente di destra. Il che spiega perché anche i contadini, purché avessero anche solo un fazzoletto di terra tutta loro, erano di destra. Come capi famiglia erano signori del clan, assolutamente ligi alle leggi della natura oltre che suoi sudditi e a volte vittime e antagonisti. Profondamente religiosi sempre - anche se un po’ pagani - perché la vita loro e dei loro cari era continuamente esposta alle incertezze, quindi nelle mani del Buon Dio.



Non erano di destra i mercanti, ma sicuramente lo erano gli artigiani, che facevano addirittura parte di gilde e corporazioni che assomigliavano agli ordini iniziatici e coltivavano, nel loro mestiere, la ricerca della perfezione. Di destra erano i monaci più dei preti e sicuramente i cavalieri che uccidevano i draghi o combattevano i briganti o i saraceni e poi diventavano santi. Più di destra di tutti, ovviamente, erano i monaci-guerrieri, che erano forti nel braccio quanto nello spirito. La forza era di destra e infatti, col tempo, gli avversari della destra hanno identificato con essa anche il potere e la prepotenza, che sono patologie e degenerazioni della forza. Ma è sempre stato considerato di destra anche lo sport, che è agonismo nel rispetto delle regole, onestà e senso dell’onore, gerarchia del merito, riconoscimento e rispetto della superiorità naturale altrui, spregio per la meschinità, per la truffa, per il trucco e anche per il piagnisteo.

Di destra erano i professori di educazione fisica, gli atleti e i giornalisti sportivi.

Di destra era la nobiltà - come valore - e anche i nobili, per lignaggio. Questo spiega perché l’ostentazione non può essere di destra, come il lusso pacchiano e qualsiasi cosa volgare e pecoreccia, il turpiloquio, la trivialità, lo svacco. Il bivacco invece sì, che sia di manipoli o anche solo di giovani campeggiatori che vivono in sintonia con la natura e hanno vincoli di cameratismo che - nella vita civile come in quella militare - è ovviamente di destra. Sacrificare se stesso per un altro è di destra, perché presuppone una visione non materialista e trascendente dell’esistenza umana. Uno che pensa che stiamo al mondo solo per accoppiarci e per mangiare o per arricchirci e indossare bei vestiti, perché dovrebbe rischiare tutto questo per un ideale o per altre persone?


L’etica, di conseguenza, è di destra. Il moralismo - che è apparenza e finzione - invece no. Giudicare severamente se stesso è di destra, perché è determinato dal desiderio di trascendere i propri limiti e dal timore di Dio. Destra è sinonimo di diritto e di retto, nonché di abile (erano di destra anche i professori di applicazioni tecniche ed economia domestica). La mano destra è la mano del bene, mentre la sinistra è quella del diavolo. D’altronde si dice “tiro mancino” e “aspetto” o “luogo sinistro”. Uno poco accorto e incapace è “mal-destro”. Gesù siede alla destra del Padre.

Così era e così è sempre stato. Quindi, cosa diavolo è successo?



mercoledì 4 maggio 2011

BOBBY SANDS MARTIRE EUROPEO,TRENT'ANNI DOPO..



BOBBY SANDS (1981-2011), questo ragazzo che scelse di battersi per la libertà dell'Irlanda del Nord contro l'odioso dominio inglese. Bobby era membro dell'IRA (Irish Republican Army) ma non sparò mai un solo colpo contro nessuno. Ciononostante gli Inglesi, in preda alla ferocia più dura contro gli Irlandesi, lo fecero prima arrestare senza alcuno straccio di prova e a seguire imprigionare (con condanna a 14 anni) nei temutissimi Blocchi H, veri e propri lager “democratici” di fabbricazione britannica. A quel punto dopo innumerevoli proteste conto le sevizie subite e per ottenere il riconoscimento dello status di prigioniero politico, Bobby intraprese la strada più difficile dando inizio ad uno sciopero della fame che lo avrebbe alla fine portato alla morte. Spirò il 5 maggio del 1981 nell'ospedale delle carceri inglese mentre stringeva tra le mani una croce d'oro cristiana, dono inviatogli del Papa di Roma.

BOBBY SANDS si battè e morì per la libertà del suo popolo. Ed è proprio per questo che oggi scegliamo di ONORARLO. Quest'anno, come ogni anno, il 5 maggio gli Irlandesi marceranno in corteo a Belfast per celebrare il loro martire. Ancora una volta, per sempre.



A trent'anni dalla sua scomparsa...
ONORE A BOBBY SANDS.
MARTIRE EUROPEO.
RIBELLE PER LA PATRIA!

lunedì 2 maggio 2011

FORUM IN MEMORIA DELL'ON. GIORGIO ALMIRANTE

FORUM IN MEMORIA DELL'ON.GIORGIO ALMIRANTE
SABATO 14 • ORE 19:00
IN SEDE,VIA ACQUAVIOLE 1A