giovedì 17 aprile 2014

La Grande Disfatta.Storia di un premio che non ci appartiene.


Sono passati  quasi quattro anni da quella estenuante campagna elettorale che ha visto protagonisti diversi “soggetti politici” darsi battaglia senza esclusione di colpi e che ha visto vincitore Carmelo Pino,il sindaco “sfiduciato” del passato tornato alla carica e alla ribalta grazie al decisivo apporto dei soliti noti “cultori” della politica nostrana Esattamente 1455 giorni, giorno più giorno meno, da quel fatidico mese di giugno che nel bene(poco) e nel male(tanto) ha segnato e segnerà la vita della nostra città. Millequattrocento giorni che hanno fatto sprofondare “la penisola del sole” in un opaco grigiore che lentamente fa spegnere la sua naturale bellezza.
La Grande Bellezza, per citare il film di Sorrentino, della nostra città salita alla ribalta della cronaca regionale e nazionale non per le sue qualità artistiche paesaggistiche e culturali, ma per aver ricevuto l’Oscar del Fallimento. Il fallimento del ritorno al passato che ha dato linfa a tutte quelle “mummie” che il popolo sovrano aveva definitivamente archiviato anni fa.

L’Oscar del fallimento politico, programmatico e amministrativo. L’Oscar del peggior attore protagonista, l’Oscar della folle regia, l’Oscar della vendetta politica e della menzogna. Il prestigio di premi unici, consegnati dall’Accademy dell’Ignoranza che annovera tra i suoi giudici sigle prestigiose del calibro del Partito Democratico, la sinistra milazzese e la compagine finiana(che cerca oggi di riciclarsi). 

Millequattrocento giorni di piacente programmazione, tra Carmelo Pino e la sinistra, che hanno consegnato alla città il premio della disfatta e della rassegnazione. Anni di compiacente convivenza, che qualcuno oggi, intende rinnegare prendendone le distanze, dopo essere stato membro attivo dell’Accademy dell’orrore. Un anno o poco più separano la nostra città dalle elezioni amministrative che, per una serie di eventi e circostanze, saranno importanti e d’impatto più dell’Oscar di Sorrentino. 

Un anno o poco più per ridare alla nostra città la dignità perduta. Per riscoprire l’orgoglio di essere milazzesi e di poter decidere le sorti del nostro paese, di ritornare ad essere la Penisola del Sole e di vincere l’oscar di meravigliosa città quale siamo,per tornale alla ribalta per la nostra “Grande Bellezza” e non per i villani giochetti di palazzo.
                                                               
di Gabriele Italiano (da InformAzione Milazzo)