mercoledì 16 aprile 2014

“Dissesto,il gigante dai piedi d’argilla” Intervista all'Avvocato Marcello Scurria.


Il ritorno del consiglio comunale oltre ad aver annullato gli effetti della dichiarazione di dissesto ha premiato la perseveranza di alcuni consiglieri che, incuranti dei falsi proclami provenienti dal palazzo, hanno portato avanti il loro ricorso passando due volte per il Tribunale Amministrativo Regionale, due volte per il Consiglio di Giustizia Amministrativa. Figura significativa in questo lungo iter processuale è stata quella dell’avvocato amministrativo Marcello Scurria, che abbiamo intervistato in qualità di esperto in materia e che  ha assistito legalmente i consiglieri nei ricorsi presentati  per  far valere le ragioni degli stessi  opposte a quelle del Sindaco sulla dichiarazione  di  fallimento dell’ente.

Avvocato, quali sono i rimedi che la legge prevede da adottare per evitare  lo stato di dissesto?

Prima del D.L. 174/12, poi convertito con la L. 213/12, non era prevista alcun alternativa alla dichiarazione di dissesto finanziario degli Enti locali. Con la c.d. legge salva-comuni, invece, il Legislatore, dopo anni di silenzio, verosimilmente recependo le fortissime sollecitazioni provenienti dagli enti territoriali, ha finalmente compreso che il dissesto non risolveva i problemi finanziari (è lungo l’elenco dei Comuni dissestatinche nonostante le cure continuavano a restare in una situazione di criticità). Si è compreso, in estrema sintesi che gli Enti locali non riuscivano a riequilibrare i bilanci facendo fronte, esclusivamente, con le entrate proprie. Da qui l’idea di del prestito decennale che fa respirare le asfittiche casse comunali. Un ulteriore segnale positivo, poi, è rappresentato dalla legge che consente agli Enti locali di far fronte ai propri debiti mediante un mutuo trentennale con la Cassa depositi e prestiti. In conclusione, seppure sotto forma di “prestiti, lo Stato ha finalmente aperto i rubinetti per consentire agli enti locali di uscire, seppure gradualmente, da conclamate situazioni di crisi finanziaria.

Il dissesto è stato  annullato, l’amministrazione comunale ad oggi non ha revocato i provvedimenti adottati  durante la fase del dissesto(aumento tariffe,Imu,tasse locali e altro)è legittimo ciò?

Tutti i provvedimenti amministrativi, in linea di principio, possono essere annullati in autotutela. Credo, per quanto riguarda questi provvedimenti il Consiglio Comunale, in via preliminare, dovrà verificare se sussistono le condizioni per aderire nuovamente al piano decennale di riequilibrio (la deliberazione è stata già approvata nel dicembre del 2012 ma liter, com’è noto, è stato interrotto dalla dichiarazione di dissesto ad opera del Commissario prefettizio.

Un ente dichiarato dissestato quale conseguenze causerà alla comunità?

Le conseguenze sono disciplinate dalla legge. Tra le tante, quella che Comune che va in dissesto non può contrarre mutui. L'ente locale non può impegnare per ciascun intervento somme complessivamente superiori a quelle definitivamente previste nell'ultimo bilancio approvato, comunque nei limiti delle entrate accertate. I relativi pagamenti in conto competenza non possono mensilmente superare un dodicesimo delle rispettive somme impegnabili, con esclusione delle spese non suscettibili di pagamento frazionato in dodicesimi. Le aliquote e le tariffe di base vengono innalzate nella misura massima consentita.

Tutti i comuni d’Italia si sono avvalsi della legge emanata da Monti (salva comuni) l’amministrazione comunale ha preferito dichiarare il dissesto (annullato oggi) quali danni ha prodotto medio tempore alla comunità?

E'’ stato perso del tempo prezioso!
La legge antidissesto è la soluzione dei problemi degli Enti locali in difficoltà. Finalmente lo Stato ha compreso che era inutile far dichiarare il dissesto agli enti locali. Da circa 10 anni lo Stato impediva di poter far fronte ai debiti mediante un mutuo ventennale a totale carico dello Stato. I Comuni e le Province dovevano trovare i soldi vendendo tutto ed aumentando le tasse al massimo. Un tunnel dal quale difficilmente si usciva! 

Alla luce del Dlg 35/13 il comune quale opportunità ha perso?

Il Comune di Milazzo, per quanto mi è dato sapere, ha già usufruito dei benefici del DL 35/13. Resta da verificare, tenuto conto della sospensione della deliberazione di dissesto, se può ulteriormente integrare la domanda anche per i debiti precedentemente esclusi a causa della dichiarazione di dissesto. A mio parere è possibile e ciò giustificherebbe la riapprovazione del piano decennale di riequilibrio (salva-comuni). Quello che prima doveva essere restituito in dieci anni con il D.L. 35/13 potrà essere restituito in 30 anni. La soluzione dei problemi.

a cura della redazione di InformAzione Milazzo