venerdì 16 dicembre 2011
Una medicina davvero molto amara
Lo sciroppo nauseabondo si trangugiava perché era necessario per guarire. Poi hanno inventato gli sciroppi zuccherosi che allappano e non guariscono. Bankitalia, Confindustria e Governo proclamano che “è recessione”. Il giorno prima del voto di fiducia sulla manovra. Come per dire: o mangi ’sta minestra o salti dalla finestra. I partiti italiani più o meno la voteranno, perché è inutile ambire al governo di un Paese che magari l’anno prossimo non c’è più.
La Lega voterà contro, perché spera sinceramente che l’Italia, l’anno prossimo, non ci sia più. Ma è venuto il momento di chiedersi (e se lo chiedono in tanti): era necessario un governo di professori per fare questo scempio? E una volta che lo scempio è fatto, tocca davvero tenerseli fino al 2013? Vogliamo continuare a sostenere, col Repubblichiere della Sera, che “sospendendo la democrazia” (espressione usata da D’Alema a Sky) Napolitano ci ha salvato? Vogliamo continuare a prendere per il naso gli italiani dicendogli che si appianano mille e novecentonove miliardi di debito sciogliendo le province e tagliando i “costi della democrazia”? Qualcuno ha il coraggio di calcolare quanto costa in posti di lavoro?
Gli italiani possono salvare l’Italia. Ma qualcuno deve chiedergli di essere un popolo anziché auspicare che i sacrifici li faccia il vicino o invocare la salvezza dall’alto (o, come al solito, dall’estero). Invece che mettere le mani in tasca agli italiani, perché non responsabilizzarli con un prestito per amor di Patria, per comprare noi il nostro debito e rimetterci in piedi con le nostre forze? Lo proposero Milano Finanza e il presidente dello Ior. Ma c’era un altro governo e la manovra era targata Tremonti. Ora, non se ne parla più...
Marcello de Angelis