È stata la notizia clou che ha occupato la prima pagina dei quotidiani la settimana scorsa. Ha infuocato lo schieramento di centro destra. La crisi economica? Renzi?
Ma no! il riferimento è alle dichiarazioni del Dottor Ingroia durante l’ultimo congresso del PDCI di uno dei pochi comunisti rimasti: Oliviero Di liberto. Durante il suo intervento il Dottor Ingroia, (Pubblico Ministero presso il tribunale di palermo n.d.r.) ha dichiarato testualmente: "La politica con la 'p' minuscola - ha detto Ingroia - chiede alla magistratura di fare un passo indietro. C'è bisogno invece di una politica con la 'p' maiuscola. Senza verità non c'è democrazia. Fino a quando avremo verità negate avremo una democrazia incompiuta. Legalità senza sconti per nessuno, in armonia con i principi costituzionali. Abbiamo bisogno di eguaglianza. Un'Italia di eguali contro un'Italia di diseguali".
Adesso viene da chiedersi, viste le polemiche scatenate: è GIUSTO che un magistrato faccia queste dichiarazioni in pubblico?
Per provare a rispondere a questa domanda partiamo dall’art. 21 della nostra costituzione che recita:”Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzi diffusione”.
Questo è l’unico punto fisso di riferimento, la nostra stella polare, come l’ha definita qualche costituzionalista e solo sulla base di questa possiamo giudicare la correttezza del dottor Ingroia.
Prima da studente di giurisprudenza e dopo come militante di un partito giovanile non mi posso accodare alle voci di quanti prendono spunto da questo avvenimento per delegittimare il dott. Ingroia.
Personalmente non ritengo pregiudizievole il fatto che sia intervenuto presso un congresso politico per la sua attività da Pubblico Ministero anche se da una professionalità del suo calibro ci si sarebbe aspettato un comportamento diverso…
E’ più o meno anche questa la posizione esternata dall’ANM:”politica e giustizia siano divise”.
Vi lascio con una domanda: ha senso scandalizzarsi per delle dichiarazioni, per quanto rilevanti, dopo che in passato una parte della stessa magistratura che oggi in “molti” biasimano, perché quotidianamente “sotto attacco”, delegittimò Falcone e Borsellino?
Ma no! il riferimento è alle dichiarazioni del Dottor Ingroia durante l’ultimo congresso del PDCI di uno dei pochi comunisti rimasti: Oliviero Di liberto. Durante il suo intervento il Dottor Ingroia, (Pubblico Ministero presso il tribunale di palermo n.d.r.) ha dichiarato testualmente: "La politica con la 'p' minuscola - ha detto Ingroia - chiede alla magistratura di fare un passo indietro. C'è bisogno invece di una politica con la 'p' maiuscola. Senza verità non c'è democrazia. Fino a quando avremo verità negate avremo una democrazia incompiuta. Legalità senza sconti per nessuno, in armonia con i principi costituzionali. Abbiamo bisogno di eguaglianza. Un'Italia di eguali contro un'Italia di diseguali".
Adesso viene da chiedersi, viste le polemiche scatenate: è GIUSTO che un magistrato faccia queste dichiarazioni in pubblico?
Per provare a rispondere a questa domanda partiamo dall’art. 21 della nostra costituzione che recita:”Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzi diffusione”.
Questo è l’unico punto fisso di riferimento, la nostra stella polare, come l’ha definita qualche costituzionalista e solo sulla base di questa possiamo giudicare la correttezza del dottor Ingroia.
Prima da studente di giurisprudenza e dopo come militante di un partito giovanile non mi posso accodare alle voci di quanti prendono spunto da questo avvenimento per delegittimare il dott. Ingroia.
Personalmente non ritengo pregiudizievole il fatto che sia intervenuto presso un congresso politico per la sua attività da Pubblico Ministero anche se da una professionalità del suo calibro ci si sarebbe aspettato un comportamento diverso…
E’ più o meno anche questa la posizione esternata dall’ANM:”politica e giustizia siano divise”.
Vi lascio con una domanda: ha senso scandalizzarsi per delle dichiarazioni, per quanto rilevanti, dopo che in passato una parte della stessa magistratura che oggi in “molti” biasimano, perché quotidianamente “sotto attacco”, delegittimò Falcone e Borsellino?
a cura di Rocco Vaccarino.