domenica 6 novembre 2011
Il muro che crolla... anche a Milazzo
Quest'anno siamo tornati a Milazzo per ripercorrere con la Giovane Italia il22esimo anniversario dalla caduta del muro di Berlino. Il sit-in messo su dai ragazzi di centro-destra ha visto la partecipazione di nuove leve del gruppo come il neo eletto alla Consulta provinciale degli studenti, Gabriele Saija (classe 95'!) epresidente del Movimento Nazionale Studentesco per la provincia di Messina (segue intervista a pié di pagina). Nuovi volti e facce conosciute come l'amicoGabriele Italiano, portavoce per la Giovane Italia Milazzo che ha sottolineato l'importanza di celebrare questa giornata con 4 giorni d'anticipo, per raggiungere quanti più cittadini possibile nella serata di sabato "bisogna spiegare alla gente e alle nuove generazioni che non hanno vissuto il 9 novembre di 22 anni fa, quanto sia stato importante vivere la caduta di un muro che non era un semplice insieme di mattoni, ma un simbolo di sangue e violenza per tutta l'Europa divisa comenon mai da più di 50 anni" ha proseguito il portavoce Italiano "abbiamo riscontrato l'interesse di molti cittadini che speriamo aver sensibilizzato in occasione dell'anniversario".
Bandiere, volantini con la storia del muro e i motivi del suo crollo, un grande striscione con la dicitura "Ogni muro" sono le "armi" a disposizione di questa nuova generazione che non osa riscrivere la storia ma vuole ricordarne i fatti. Dopo il crollo si è finalmente iniziato a parlare nel nostro Paese, senza quella velatura e quella trasposizione filo-sovietica tipica del socialismo reale, delle angherie, delle violenze tenute segrete dal e del regime sovietico e dei paesi cuscinetto. La fine di un'epoca che oggi segna l'inizio di una nuova amicizia con l'alleato ritrovato della Russia di Putin, necessario partner nella politica internazionale italiana.
Dunque torniamo sull'argomento due anni dopo quei fatti de La Sapienza cui questo articolo è strettamente correlato. In quell'occasione raccontammo l'atto infame e violento dei compagni contro l'amico camerata Francesco Strano, siciliano anche lui, mentre cercava di promulgare la verità nella facoltà di Scienze Politiche. Oggi in Sicilia e con gli occhi di Roma, mai si è respirata una crisi economica così forte e un allontanamento tra cittadini e le reti istituzionali. Il clima è certamente diverso, a tratti perverso, ma contribuisce forse alla credibilità di una nuova classe politica che si fa largo dal basso (per riprendere il tema di Atreju di quest'anno), dai giovani che sperano nel cambiamento del sistema, oggi da dentro, ieri, nel 68', dal di fuori...
di Santi Cautela
Salvateletica.blogspot.com