Sulla decisione del Presidente brasiliano Lula di non estradare il terrorista appartenente ai "Proletari armati per il comunismo",Cesare Battisti,condannato a 4 ergastoli in Italia,NON VOGLIAMO fare alcun commento.Possiamo solamente esprime la nostra vicinanza e l'affetto ai familiari dei nostri connazionali uccisi durante gli anni di piombo,e il disprezzo verso un paese ed un presidente CORROTTO.
Chi continua a pagare e chi subisce l'ennesimo sgarbo di questa scelta scellerata e di "malapolitica" sono solamente i familiari delle vittime.
30 anni di ingiustizia...
BOICOTTA IL BRASILE
giovedì 30 dicembre 2010
giovedì 23 dicembre 2010
sabato 18 dicembre 2010
CENA DI NATALE Mercoledì 22 - ore 20.30
Vi aspettiamo Mercoledì 22 al "Giardino di Sicilia".Per informazioni e adesioni scriveteci all'indirizzo giovinezzamilazzo@yahoo.it oppure contattateci telefonicamente.
ADESIONI ENTRO LUNEDI' SERA.
martedì 14 dicembre 2010
a sostegno del governo BERLUSCONI..NOI C'ERAVAMO
sabato 11 dicembre 2010
GIOVANE ITALIA A OSLO PER LIU XIAOBO
Giovane Italia in Norvegia per LIU XIAOBO
dissidente cinese premio nobel per la pace!!!
PER IL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI
CONTRO LA CINA E IL REGIME COMUNISTA
da http://casaggi.blogspot.com
venerdì 10 dicembre 2010
Presentazione Giovane Italia coordinamento provinciale Messina
Messina 10/12/2010
Oggi a Palazzo dei Leoni,sede della Provincia di Messina,si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della” Giovane Italia”,alla presenza dell’on.Ricevuto,presidente della provincia,del senatore Nania,del presidente regionale della Giovane Italia,Di stefano e dell’ormai ex coordinatore dei giovani del PdL,Pino Galuzzo.Nella strapiena saletta commissioni di palazzo dei leoni è stato nominato il nuovo coordinatore Francesco Repici ,e il nuovo presidente provinciale,Nino Munafò.Sono stati esposti,davanti a tutti gli esponenti dei vari circoli provinciali,i programmi futuri,da realizzare insieme in questo grande movimento giovanile.
La vera destra giovanile c’è,e siamo NOI
martedì 7 dicembre 2010
STADI VUOTI,TASCHE PIENE!
Giovane Italia ( PdL): Manifestazione davanti ai ritiri delle società di calcio contro lo sciopero dei calciatori, iniziativa amorale e incoerente. Striscioni con lo slogan "Campi vuoti, tasche piene"
"Oggi, in contemporanea in molte città d'Italia tra cui Roma, Firenze, Torino e Milano, abbiamo avviato la contestazione contro i signori del calcio dorato, che evidentemente si equiparano ai comuni lavoratori, pur guadagnando in un sol giorno di allenamento quanto un semplice cittadino riesce a portare a casa in molti mesi di duro lavoro". Così Matteo Prugnoli e Mattia Kolletzek, dirigenti della Giovane Italia e promotori delle contestazioni che il movimento giovanile legato al PdL sta svolgendo da questa mattina davanti ai ritiri di molte squadre della serie A con lo slogan "Campi vuoti, tasche piene".
"Lo sciopero intrapreso dall'Associazione Italiana Calciatori - continuano i due giovani dirigenti del movimento giovanile vicino al PdL - è una offesa nei confronti di coloro che a ragione rivendicano ogni giorno un lavoro più sicuro e un salario più dignitoso, ed ancor più grave è l'arroganza con la quale sono state portate avanti le trattative negli ultimi mesi. Chiediamo maggiore moralità da parte dell'Associazione e più coerenza ai suoi iscritti quando, dopo pessime prestazioni sportive, si dichiarano ipocritamente persone privilegiate per il lavoro che quotidianamente svolgono".
sabato 4 dicembre 2010
STORIA DI UN RITORNO ALLA POLITICA
Visti gli sconvolgimenti di questi ultimi mesi nella politica italiana, ho pensato di scrivere la “storia” di Simone, trentasettenne immaginario, ma non troppo…
Simone è cresciuto in una famiglia di destra, suo padre ha sempre votato MSI prima ed An poi ma non si è mai impegnato in politica attivamente, suo nonno, persona speciale, ha combattuto da volontario la guerra d’Abissinia ed ha poi aderito alla Repubblica Sociale Italiana, pagandone le conseguenze venendo internato a guerra finita nel campo di prigionia di Coltano ed epurato per un periodo dall’insegnamento.Il nonno è stato per Simone un esempio, un uomo coerente, buono, di un’intelligenza superiore, un uomo sempre pronto ad entusiasmarsi, mai nostalgico, aperto alle novità e desideroso che le Idee della destra, per troppi anni chiuse in un ghetto, rientrassero a pieno titolo nella scena politica nazionale, e rientrassero da protagoniste!Simone si avvicina alla politica al liceo impegnandosi nel Fronte della Gioventù, successivamente in università diventa presidente del Fuan per il suo ateneo. Partecipa alla nascita di Alleanza Nazionale e al rinnovamento dei gruppi giovanili aderendo con l’entusiasmo di sempre ad Azione Giovani. Fino a questo punto è una storia comune a tanti di noi..
Poi la svolta ed inizia un’avventura “particolare” .Nel 1998 Simone lascia l’Italia per un lungo viaggio. In paesi lontani, paesi dove non giunge nessuna notizia dalla Madrepatria.Nessuno sa più nulla di lui, improvvisamente sparisce, in sezione non lo si vede più.
Poi improvvisamente un giorno d’autunno di quest’anno torna nella sua città, va subito nella sua “vecchia” sede e…La bandiera del suo partito non c’è più, al suo posto trova un nuovo movimento, il Popolo della Libertà. Simone sale in sede, dubbioso, trova ad accoglierlo un ex dirigente giovanile di Forza Italia, che lo riconosce e lo guarda un po’ con sospetto, per le dispute che anni prima avevano avuto in università, ed un vecchio militante che Simone conosceva bene, un uomo che nella sua città fece la storia del Movimento Sociale. Che il progetto portato avanti da uomini lungimiranti come Tatarella di unire ed uniformare il centro destra non fosse un’utopia ma sia diventata una realtà? A prima vista sembrerebbe così, pensa Simone.A bruciapelo l’ex giovane forzista fa una strada domanda Simone, gli chiede, con una smorfia strana se è d’accordo con le posizioni di Fini.Domanda strana effettivamente in una ex sede di Alleanza Nazionale, ma Simone ricordandosi le tante battaglie fatte negli anni novanta non ha dubbi ed anche se non è mai stato un “innamorato” di Gianfranco Fini non ha che una risposta. Certo che condivide le battaglie politiche del presidente Fini.
Simone è cresciuto in una famiglia di destra, suo padre ha sempre votato MSI prima ed An poi ma non si è mai impegnato in politica attivamente, suo nonno, persona speciale, ha combattuto da volontario la guerra d’Abissinia ed ha poi aderito alla Repubblica Sociale Italiana, pagandone le conseguenze venendo internato a guerra finita nel campo di prigionia di Coltano ed epurato per un periodo dall’insegnamento.Il nonno è stato per Simone un esempio, un uomo coerente, buono, di un’intelligenza superiore, un uomo sempre pronto ad entusiasmarsi, mai nostalgico, aperto alle novità e desideroso che le Idee della destra, per troppi anni chiuse in un ghetto, rientrassero a pieno titolo nella scena politica nazionale, e rientrassero da protagoniste!Simone si avvicina alla politica al liceo impegnandosi nel Fronte della Gioventù, successivamente in università diventa presidente del Fuan per il suo ateneo. Partecipa alla nascita di Alleanza Nazionale e al rinnovamento dei gruppi giovanili aderendo con l’entusiasmo di sempre ad Azione Giovani. Fino a questo punto è una storia comune a tanti di noi..
Poi la svolta ed inizia un’avventura “particolare” .Nel 1998 Simone lascia l’Italia per un lungo viaggio. In paesi lontani, paesi dove non giunge nessuna notizia dalla Madrepatria.Nessuno sa più nulla di lui, improvvisamente sparisce, in sezione non lo si vede più.
Poi improvvisamente un giorno d’autunno di quest’anno torna nella sua città, va subito nella sua “vecchia” sede e…La bandiera del suo partito non c’è più, al suo posto trova un nuovo movimento, il Popolo della Libertà. Simone sale in sede, dubbioso, trova ad accoglierlo un ex dirigente giovanile di Forza Italia, che lo riconosce e lo guarda un po’ con sospetto, per le dispute che anni prima avevano avuto in università, ed un vecchio militante che Simone conosceva bene, un uomo che nella sua città fece la storia del Movimento Sociale. Che il progetto portato avanti da uomini lungimiranti come Tatarella di unire ed uniformare il centro destra non fosse un’utopia ma sia diventata una realtà? A prima vista sembrerebbe così, pensa Simone.A bruciapelo l’ex giovane forzista fa una strada domanda Simone, gli chiede, con una smorfia strana se è d’accordo con le posizioni di Fini.Domanda strana effettivamente in una ex sede di Alleanza Nazionale, ma Simone ricordandosi le tante battaglie fatte negli anni novanta non ha dubbi ed anche se non è mai stato un “innamorato” di Gianfranco Fini non ha che una risposta. Certo che condivide le battaglie politiche del presidente Fini.
SOGNI,IDEALI TRADITI..ALZIAMO LA TESTA...LOTTIAMO INSIEME
mercoledì 1 dicembre 2010
RIFORMA GELMINI PUNTO PER PUNTO...
Le novità principali del ddl approvato ieri dalla Camera sono: lotta a sprechi e parentopoli (no concorsi a chi ha parenti fino al quarto grado); stop ai rettori a vita; autonomia delle università coniugata con una forte responsabilità finanziaria, scientifica, didattica; atenei autonomi ma che devono rispondere delle loro azioni, e se saranno gestiti male riceveranno meno finanziamenti; soldi solo in base alla qualità e fine dei finanziamenti a pioggia. Reclutamento e governance secondo criteri meritocratici e di trasparenza. Ecco punto per punto il provvedimento:
Adozione di un codice etico per evitare incompatibilità e conflitti di interessi legati a parentele. Alle università che assumeranno o gestiranno le risorse in maniera non trasparente saranno ridotti i finanziamenti del Ministero.
Il mandato dei rettori avrà un limite massimo complessivo di 6 anni, inclusi quelli già trascorsi prima della riforma. Un rettore potrà rimanere in carica un solo mandato.
Distinzione netta di funzioni tra senato e cda: il senato avanzerà proposte di carattere scientifico, ma sarà il cda ad avere la responsabilità chiara delle assunzioni e delle spese. Il cda avrà almeno 3 membri esterni su 11. Il presidente potrà essere esterno. Presenza qualificata degli studenti negli organi di governo.
Direttore generale invece del direttore amministrativo: il direttore generale avrà compiti di grande responsabilità e dovrà rispondere delle sue scelte, come un vero e proprio manager dell'ateneo.
Nucleo di valutazione d'ateneo a maggioranza esterna per garantire una valutazione oggettiva e imparziale.
Gli studenti valuteranno i professori e questa valutazione sarà determinante per l'attribuzione dei fondi dal Ministero.
Fusioni atenei: ci sarà la possibilità di unire o federare università vicine, anche in relazione a singoli settori di attività, di norma in ambito regionale, per abbattere costi e aumentare la qualità di didattica e ricerca.
Riduzione dei settori scientifico-disciplinari, dagli attuali 370 alla metà (consistenza minima di 50 ordinari per settore). No a micro-settori che danneggiano la circolazione delle idee e danno troppo potere a cordate ristrette.
Riorganizzazione interna degli atenei: riduzione molto forte delle facoltà che potranno essere al massimo 12 per ateneo.
Reclutamento di giovani studiosi: introdotta l'abilitazione nazionale come condizione per l'accesso all'associazione e all' ordinariato. L'abilitazione è attribuita da una commissione nazionale sulla base di specifici parametri di qualità. I posti saranno poi attribuiti a seguito di procedure pubbliche di selezione bandite dalle singole università, cui potranno accedere solo gli abilitati. Tra i punti salienti: Commissioni di abilitazione nazionale autorevoli con membri italiani e, per la prima volta, anche stranieri; cadenza regolare annuale dell'abilitazione a professore, al fine di evitare lunghe attese e incertezze; distinzione tra reclutamento e progressione di carriera.
Accesso di giovani studiosi: il ddl introduce interventi volti a favorire la formazione e l'accesso dei giovani studiosi alla carriera accademica. Tra i punti salienti: revisione e semplificazione della struttura stipendiale del personale accademico per eliminare le penalizzazioni a danno dei docenti più giovani; revisione degli assegni di ricerca per introdurre maggiori tutele, con aumento degli importi; abolizione delle borse post-dottorali, sottopagate e senza diritti; nuova normativa sulla docenza a contratto: riforma del reclutamento.
Gestione finanziaria: introduzione della contabilità economico-patrimoniale uniforme, secondo criteri nazionali concordati tra Istruzione e Tesoro: i bilanci dovranno rispondere a criteri di maggiore trasparenza. Commissariamento e tolleranza zero per gli atenei in dissesto finanziario.
Valutazione degli atenei: le risorse saranno trasferite dal ministero in base alla qualità della ricerca e della didattica. Fine della distribuzione dei fondi a pioggia. Obbligo di accreditamento, quindi di verifica da parte del ministero di tutti i corsi e sedi distaccate per evitare quelli non necessari e valutazione dell'efficienza dei risultati da parte dell'Anvur.
Obbligo presenza docenti a lezione: avranno l'obbligo di certificare la loro presenza a lezione. Questo per evitare che si riproponga senza una soluzione il problema delle assenze dei professori negli atenei. Viene per la prima volta stabilito inoltre un riferimento uniforme per l'impegno dei professori a tempo pieno per il complesso delle attività didattiche, di ricerca e di gestione, fissato in 1500 ore annue di cui almeno 350 destinate ad attività di docenza e servizio.
Scatti stipendio solo ai migliori. Si rafforzano le misure annunciate nel DM 180 in tema di valutazione dell'attività di ricerca dei docenti. In caso di valutazione negativa si perde lo scatto di stipendio e non si può partecipare come commissari ai concorsi.
Diritto allo studio e aiuti agli studenti. Delega al governo per riformare organicamente la legge 390/1991, in accordo con le Regioni per spostare il sostegno direttamente agli studenti per favorire accesso agli studi universitari e mobilità. Inoltre sarà costituito un fondo nazionale per il merito al fine di erogare borse di merito e di gestire su base uniforme, con tassi bassissimi, i prestiti d'onore.
Mobilità del personale. Sarà favorita la mobilità all'interno degli atenei, perchè un sistema senza mobilità interna non è un sistema moderno e dinamico. Possibilità per chi lavora in università di prendere 5 anni di aspettativa per andare nel privato senza perdere il posto.
da Casaggì Firenze
http://casaggi.blogspot.com/
Adozione di un codice etico per evitare incompatibilità e conflitti di interessi legati a parentele. Alle università che assumeranno o gestiranno le risorse in maniera non trasparente saranno ridotti i finanziamenti del Ministero.
Il mandato dei rettori avrà un limite massimo complessivo di 6 anni, inclusi quelli già trascorsi prima della riforma. Un rettore potrà rimanere in carica un solo mandato.
Distinzione netta di funzioni tra senato e cda: il senato avanzerà proposte di carattere scientifico, ma sarà il cda ad avere la responsabilità chiara delle assunzioni e delle spese. Il cda avrà almeno 3 membri esterni su 11. Il presidente potrà essere esterno. Presenza qualificata degli studenti negli organi di governo.
Direttore generale invece del direttore amministrativo: il direttore generale avrà compiti di grande responsabilità e dovrà rispondere delle sue scelte, come un vero e proprio manager dell'ateneo.
Nucleo di valutazione d'ateneo a maggioranza esterna per garantire una valutazione oggettiva e imparziale.
Gli studenti valuteranno i professori e questa valutazione sarà determinante per l'attribuzione dei fondi dal Ministero.
Fusioni atenei: ci sarà la possibilità di unire o federare università vicine, anche in relazione a singoli settori di attività, di norma in ambito regionale, per abbattere costi e aumentare la qualità di didattica e ricerca.
Riduzione dei settori scientifico-disciplinari, dagli attuali 370 alla metà (consistenza minima di 50 ordinari per settore). No a micro-settori che danneggiano la circolazione delle idee e danno troppo potere a cordate ristrette.
Riorganizzazione interna degli atenei: riduzione molto forte delle facoltà che potranno essere al massimo 12 per ateneo.
Reclutamento di giovani studiosi: introdotta l'abilitazione nazionale come condizione per l'accesso all'associazione e all' ordinariato. L'abilitazione è attribuita da una commissione nazionale sulla base di specifici parametri di qualità. I posti saranno poi attribuiti a seguito di procedure pubbliche di selezione bandite dalle singole università, cui potranno accedere solo gli abilitati. Tra i punti salienti: Commissioni di abilitazione nazionale autorevoli con membri italiani e, per la prima volta, anche stranieri; cadenza regolare annuale dell'abilitazione a professore, al fine di evitare lunghe attese e incertezze; distinzione tra reclutamento e progressione di carriera.
Accesso di giovani studiosi: il ddl introduce interventi volti a favorire la formazione e l'accesso dei giovani studiosi alla carriera accademica. Tra i punti salienti: revisione e semplificazione della struttura stipendiale del personale accademico per eliminare le penalizzazioni a danno dei docenti più giovani; revisione degli assegni di ricerca per introdurre maggiori tutele, con aumento degli importi; abolizione delle borse post-dottorali, sottopagate e senza diritti; nuova normativa sulla docenza a contratto: riforma del reclutamento.
Gestione finanziaria: introduzione della contabilità economico-patrimoniale uniforme, secondo criteri nazionali concordati tra Istruzione e Tesoro: i bilanci dovranno rispondere a criteri di maggiore trasparenza. Commissariamento e tolleranza zero per gli atenei in dissesto finanziario.
Valutazione degli atenei: le risorse saranno trasferite dal ministero in base alla qualità della ricerca e della didattica. Fine della distribuzione dei fondi a pioggia. Obbligo di accreditamento, quindi di verifica da parte del ministero di tutti i corsi e sedi distaccate per evitare quelli non necessari e valutazione dell'efficienza dei risultati da parte dell'Anvur.
Obbligo presenza docenti a lezione: avranno l'obbligo di certificare la loro presenza a lezione. Questo per evitare che si riproponga senza una soluzione il problema delle assenze dei professori negli atenei. Viene per la prima volta stabilito inoltre un riferimento uniforme per l'impegno dei professori a tempo pieno per il complesso delle attività didattiche, di ricerca e di gestione, fissato in 1500 ore annue di cui almeno 350 destinate ad attività di docenza e servizio.
Scatti stipendio solo ai migliori. Si rafforzano le misure annunciate nel DM 180 in tema di valutazione dell'attività di ricerca dei docenti. In caso di valutazione negativa si perde lo scatto di stipendio e non si può partecipare come commissari ai concorsi.
Diritto allo studio e aiuti agli studenti. Delega al governo per riformare organicamente la legge 390/1991, in accordo con le Regioni per spostare il sostegno direttamente agli studenti per favorire accesso agli studi universitari e mobilità. Inoltre sarà costituito un fondo nazionale per il merito al fine di erogare borse di merito e di gestire su base uniforme, con tassi bassissimi, i prestiti d'onore.
Mobilità del personale. Sarà favorita la mobilità all'interno degli atenei, perchè un sistema senza mobilità interna non è un sistema moderno e dinamico. Possibilità per chi lavora in università di prendere 5 anni di aspettativa per andare nel privato senza perdere il posto.
da Casaggì Firenze
http://casaggi.blogspot.com/
martedì 30 novembre 2010
venerdì 26 novembre 2010
giovedì 25 novembre 2010
SAHARAWI LIBERO
Né DESTRA Né SINISTRA..
TUTTI UNITI PER CHIEDERE LA LIBERTA' E L'INDIPENDENZA DEL POPOLO SAHARAWI
TUTTI UNITI CONTRO LA VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI
TUTTI UNITI PER CHIEDERE LA LIBERTA' E L'INDIPENDENZA DEL POPOLO SAHARAWI
venerdì 19 novembre 2010
MANIFESTAZIONE PALERMO
Sabato 20 novembre la Giovane Italia siciliana insieme agli esponenti di spicco del PDL manifesterà in piazza ,a palermo,il proprio dissenso contro il governo Lombardo.Il governo dei ribaltoni,lombardo vinse l'elezioni con il centro destra e adesso governa con la sinistra e l'amico comunista fini, e del malaffare.Pullman organizzati partiranno da tutta la Sicilia.Anche da Milazzo,da dove interviene il portavoce del movimento giovanile "Giovinezza",Giancarlo Romagnoli,movimento interno alla Giovane Italia mamertina, sulla questione PDL nella provincia di Messina:-A PALERMO LA "GIOVINEZZA" NON CI SARA'- afferma Romagnoli - RESTIAMO LEALI ALLA POLITICA NAZIONALE E AL GOVERNO CHE ABBIAMO VOTATO ma ci chiediamo il perchè l'MPA è stato fatto fuori ovunque tranne che a messina??? - Ci sembra un controsenso manifestare contro Lombardo a Palermo,e poi ritrovarcelo nella giunta comunale e provinciale di Messina!
E' IL MOMENTO CHE LA DEPUTAZIONE SI SVEGLI
CACCIAMO LOMBARDO,CACCIAMO L'MPA.....anche a Messina
ci auguriamo che la manifestazione sia un successo,e che il governo "abusivo" sia presto "demolito".Ci auguriamo anche che la destra giovanile messinese si compatti per chiedere a gran voce la "cacciata" dell'mpa dalla nostra provincia
Il Direttivo
Giovinezza Milazzo
mercoledì 17 novembre 2010
GENERAZIONE FAX, I TEMPI DELLA NUOVA POLITICA
È la generazione fax. La generazione veloce la nostra. Ma non così veloce come la mail. Direi più che altro veloce come il fax, che arrivò in Italia poco prima dei telefoni e durò fino ai giorni nostri. Negli ultimi tempi il fax veniva usato anche su alcuni apparecchi telefonici e pc. Ancora oggi viene usato per trasmettere documenti cartacei timbrati.
Ebbene la nostra generazione è come i fax. Uno strumento veloce ma non troppo, che per vie decrescenti sta scomparendo dal mercato se non per qualche uso particolare per cui ne valga ancora la pena.
Fax. E cosa direbbero i politici potendoci usare come fax? Sicuramente ci userebbero per mandare messaggi cartacei e veloci a chi, come la generazione pc, i computer li usa già da quando sono nati. Ci manderebbero di fatto l’articolo di Aldo Grasso comparso oggi sul corriere. La sua nota poco politica e molto televisiva, sul programma Vieni via con me.
Grasso si interroga sinceramente su questi due personaggi, Fini e Bersani, portati sul palco manco fossero una rock band, si scopre poi che sono noiosi e poco spontanei, poco originali e poco commerciabili. Questi elenchi di valori sono così scontati – continua Grasso – che ognuno a casa potrebbe benissimo ripeterli riadattandoli a qualunque situazione più o meno poco ortodossa. Vi è dunque l’esigenza di trasmettere a noi giovani non più giovani, perché fatti invecchiare prima, senza essere mai diventati adulti, che il precariato è solo uno specchietto per le allodole. Che tanto loro decideranno tutto.
Loro, dice Grillo, che una generazione se la sono proprio creata a furia di farsi rieleggere con stralci di legge elettorale.
Questa la premessa travagliata, ma non travaglina. Ovvio. In effetti saranno le nuove generazioni a vivere non soltanto la terza repubblica ma anche questi sconvolgimenti politici repentini che assorbono e si manifestano in un periodo di tempo molto breve. Insomma per sciogliere l’Msi ce n è voluto di tempo per non parlare di Alleanza Nazionale. Poi addirittura il terzo partito, il Pdl, che ha vita breve, solo due anni, e poi il terzo polo invece, formatosi in altrettanto poco tempo, due mesi. Si viaggia sempre più veloci cosicchè non ci sia il tempo di rispondere. La politica viaggia al tempo dei reality show sicchè possiamo nominare ma non possiamo interagire con la vita nella casa di Montecarlo, pardon, Montecitorio. Questa creatura non è il Leviatano di Hobbes, è più che altro un libro di Conrad. Mi riferisco a Fini ovviamente. Il re dei contraddittori. Lui che non vuole il partito personalista, lui che si fa un partito personalista con tanto di gigantografia gialla sul logo, lui che con la sinistra non sarebbe mai sceso a compromessi, e che ora si vende per far cadere il governo, lui quello del giustizialismo, lui quello della casa a Montecarlo, lui garantista, lui migliore amico di Tonino, lui che vuole i 5 punti della stabilità, lui che prima li vota e poi li discrimina, lui che la crisi non la voleva, e invece poi l’ha fatta…
Ho l’opportunità di raccontare tutto questo perché l’ho vissuto con una velocità ancora più superiore. La mia mente da fax, metà meccanica metà digitale, a dire il vero faceva fatica a seguire. Però potevo leggere. Le ansa mi piovevano sulla scrivania manco fossero zanzare morte. In meno di 24 ore avrò avuto delle agenzie di dichiarazioni di Urso che si contraddicevano l’un l’altra. “si a governo con PD” “No a governo con Di Pietro” “si a possibile intesa” “si a elezioni, non a elezioni subito” e poi l’ultima quasi a prenderci in giro tutti “accordo col pdl? Mai dire mai…” 4 minuti dopo che Ronchi avesse dato le sue dimissioni irrevocabili.
A Ballarò il Pdl ne esce compatto. C è u ncalo di tendenza (sarebbe assurdo il contrario) e di consenso trasversale. Ciò nonostante il Pdl resta il primo partito. Fazio a una conferenza stampa scherzava oggi “inutile usare il termine bipartisan, oggi va di moda l’apartizan”. In effetti il bipolarismo non esiste più. Tanti saluti caro presidente della Camera. Sono le coalizioni a far paura. Pdl-Lega-La Destra-Noi Sud da un lato (che credo sia chiaro sia a destra di tutti), poi il mostro di Conrad, dicasi terzo Polo o terzo Palo, quell’ubriacheria di coalizione di centro che va da Fini a Tabacci passando per Casini, Lombardo e un improponibile perdente Montezemolo doppiato da Rutelli. Poi il centro sinitra diviso a sinistra, appunto. Ci sta il Pd, che vuole correre da solo. Così anche i grillini, movimento da 5% in salita, ci sta Di Pietro e poi il fenomeno Vendola, reo di aver azzerato gli ospedali pugliesi, ma parla bene e piace alle donne e soprattutto ai gay. Occhio che se messi insieme superano il 34%... ma a quale testa affidare le sorti del paese?? Il centro-destra riconferma Berlusconi in attacco, leader carismatico che fa da collante su tutte le parti. Il terzo polo invece di leader ne ha anche troppi… Fini, Casini, Montezemolo (??), Rutelli in cerca di riscatto e il buon Lombardo, che, mi auguro, con la mafia non abbia nulla a che fare. Ora capite bene che un fax viaggia troppo lento, questi signori, mirano in alto e in fondo, come dice Aldo Grasso, questioni di convergenza, questioni di share. Se la coerenza è un valore, resto dove le pareti non cambiano e il progetto è sempre quello. E allora facciamole queste elezioni. Che magari se si vince ci si dimentica anche di Alonso e di Lippi…
di Santi Cautela
Ebbene la nostra generazione è come i fax. Uno strumento veloce ma non troppo, che per vie decrescenti sta scomparendo dal mercato se non per qualche uso particolare per cui ne valga ancora la pena.
Fax. E cosa direbbero i politici potendoci usare come fax? Sicuramente ci userebbero per mandare messaggi cartacei e veloci a chi, come la generazione pc, i computer li usa già da quando sono nati. Ci manderebbero di fatto l’articolo di Aldo Grasso comparso oggi sul corriere. La sua nota poco politica e molto televisiva, sul programma Vieni via con me.
Grasso si interroga sinceramente su questi due personaggi, Fini e Bersani, portati sul palco manco fossero una rock band, si scopre poi che sono noiosi e poco spontanei, poco originali e poco commerciabili. Questi elenchi di valori sono così scontati – continua Grasso – che ognuno a casa potrebbe benissimo ripeterli riadattandoli a qualunque situazione più o meno poco ortodossa. Vi è dunque l’esigenza di trasmettere a noi giovani non più giovani, perché fatti invecchiare prima, senza essere mai diventati adulti, che il precariato è solo uno specchietto per le allodole. Che tanto loro decideranno tutto.
Loro, dice Grillo, che una generazione se la sono proprio creata a furia di farsi rieleggere con stralci di legge elettorale.
Questa la premessa travagliata, ma non travaglina. Ovvio. In effetti saranno le nuove generazioni a vivere non soltanto la terza repubblica ma anche questi sconvolgimenti politici repentini che assorbono e si manifestano in un periodo di tempo molto breve. Insomma per sciogliere l’Msi ce n è voluto di tempo per non parlare di Alleanza Nazionale. Poi addirittura il terzo partito, il Pdl, che ha vita breve, solo due anni, e poi il terzo polo invece, formatosi in altrettanto poco tempo, due mesi. Si viaggia sempre più veloci cosicchè non ci sia il tempo di rispondere. La politica viaggia al tempo dei reality show sicchè possiamo nominare ma non possiamo interagire con la vita nella casa di Montecarlo, pardon, Montecitorio. Questa creatura non è il Leviatano di Hobbes, è più che altro un libro di Conrad. Mi riferisco a Fini ovviamente. Il re dei contraddittori. Lui che non vuole il partito personalista, lui che si fa un partito personalista con tanto di gigantografia gialla sul logo, lui che con la sinistra non sarebbe mai sceso a compromessi, e che ora si vende per far cadere il governo, lui quello del giustizialismo, lui quello della casa a Montecarlo, lui garantista, lui migliore amico di Tonino, lui che vuole i 5 punti della stabilità, lui che prima li vota e poi li discrimina, lui che la crisi non la voleva, e invece poi l’ha fatta…
Ho l’opportunità di raccontare tutto questo perché l’ho vissuto con una velocità ancora più superiore. La mia mente da fax, metà meccanica metà digitale, a dire il vero faceva fatica a seguire. Però potevo leggere. Le ansa mi piovevano sulla scrivania manco fossero zanzare morte. In meno di 24 ore avrò avuto delle agenzie di dichiarazioni di Urso che si contraddicevano l’un l’altra. “si a governo con PD” “No a governo con Di Pietro” “si a possibile intesa” “si a elezioni, non a elezioni subito” e poi l’ultima quasi a prenderci in giro tutti “accordo col pdl? Mai dire mai…” 4 minuti dopo che Ronchi avesse dato le sue dimissioni irrevocabili.
A Ballarò il Pdl ne esce compatto. C è u ncalo di tendenza (sarebbe assurdo il contrario) e di consenso trasversale. Ciò nonostante il Pdl resta il primo partito. Fazio a una conferenza stampa scherzava oggi “inutile usare il termine bipartisan, oggi va di moda l’apartizan”. In effetti il bipolarismo non esiste più. Tanti saluti caro presidente della Camera. Sono le coalizioni a far paura. Pdl-Lega-La Destra-Noi Sud da un lato (che credo sia chiaro sia a destra di tutti), poi il mostro di Conrad, dicasi terzo Polo o terzo Palo, quell’ubriacheria di coalizione di centro che va da Fini a Tabacci passando per Casini, Lombardo e un improponibile perdente Montezemolo doppiato da Rutelli. Poi il centro sinitra diviso a sinistra, appunto. Ci sta il Pd, che vuole correre da solo. Così anche i grillini, movimento da 5% in salita, ci sta Di Pietro e poi il fenomeno Vendola, reo di aver azzerato gli ospedali pugliesi, ma parla bene e piace alle donne e soprattutto ai gay. Occhio che se messi insieme superano il 34%... ma a quale testa affidare le sorti del paese?? Il centro-destra riconferma Berlusconi in attacco, leader carismatico che fa da collante su tutte le parti. Il terzo polo invece di leader ne ha anche troppi… Fini, Casini, Montezemolo (??), Rutelli in cerca di riscatto e il buon Lombardo, che, mi auguro, con la mafia non abbia nulla a che fare. Ora capite bene che un fax viaggia troppo lento, questi signori, mirano in alto e in fondo, come dice Aldo Grasso, questioni di convergenza, questioni di share. Se la coerenza è un valore, resto dove le pareti non cambiano e il progetto è sempre quello. E allora facciamole queste elezioni. Che magari se si vince ci si dimentica anche di Alonso e di Lippi…
di Santi Cautela
sabato 13 novembre 2010
STO CON LA MIA GENTE
Non sto con Fini o Berlusconi, sto con la mia gente. Quella che ha combattuto per affermare una visione spirituale della vita e del mondo, che crede in Dio, un Dio qualunque purchè sia, che promuove l'dentità italiana e la difende dall'aggressione culturale che viene da altre tradizioni, altre culture, altre religioni, tutte rispettabili e bellissime tali da arricchire il mondo, ma diverse dalla nostra. Quella che vuole i respingimenti alle frontiere per e gli ingressi programmati degli immigrati legati a un contrattio di lavoro, che è accogliente e rigorosa al tempo stesso.
Quella che si emoziona quando una vita scocca, fin dal concepimento, e vuole difenderla anche quando potrebbe scomparire su un letto d'ospedale, perchè la vita appartiene a se stessa e al Signore che l'ha resa possibile.
Sto con la gente che ama l'indipendenza della nostra nazione e non accetta ordini impartiti dalle multinazionali dell'energia, sponsor di Fli, dopo i sacrosanti accordi dell'Italia con Russia e Libia per ricordare a quelle potenze economiche che non siamo una colonia e non intendiamo pagare l'energia 100 volte quel che vale.
Sto con la gente che non crede giusto l'insegnamento del Corano nelle scuole e ambisce a una giustizia giusta, che sappia essere un ordine dello Stato e non un contro-potere che destabilizza lo Stato.
Sto con la famiglia tradizionale, papà, mamma e figli, senza stravaganze, senza adozioni tra persone di stesso sesso. Chi è omosessuale ha il diritto di fare della sua vita ciò che vuole ma ha il dovere di lasciare in pace la famiglia e i bambini.
Sto con la mia gente, con quella che quando ha saputo che una signora Colleoni qualunque ha lasciato il frutto dei sacrifici di una vita ad An, si è emozionata e si è sentita 'orgogliosamente diversa'. L'etica nella politica non è uno scioglilingua... Il fatto che in quella casa di Montecarlo ci sia il fratello della Tulliani è semplicemente disgustoso. Non è un problema di valore immobiliare: è disgustoso tradire la generosità e la considerazione di una persona che ti ha lasciato tutto prima di morire, considerandoti la sua famiglia.
Sto con chi ha combattuto una vita per dire che la sovranità popolare è un valore e che i governi li fanno i cittadini con il voto, non i parlamenti con le imboscate e le congiure. Sto con chi è pronto, ancora una volta, a combattere per sconfiggere i trasformisti e i restauratori della prima Repubblica.
Combattere è un destino... fate rullare i tamburi, la trincea non è il terreno giusto per laicisti ed atei, la trincea e di chi crede. Non sto con Fini o Berlusconi, sto con l'Italia che vuole vincere.
venerdì 12 novembre 2010
12.11.03 Onore ai caduti di Nassirya
Era il12 novembre del 2003 e l’Italia piangeva i suoi caduti in Iraq, 19 tra carabinieri, soldati e civili uccisi in un attacco terroristico a Nassiriya.Sono passati ben 7 anni da quel freddo novembre e noi tutti vogliamo ricordare tutti quegli italiani che con coraggio, con passione e senso di umanità, hanno messo al servizio dell’intera comunità la propria capacità professionale fino a giungere all’estremo sacrificio. Ricordare i nostri caduti,per sopraffare chi,ancora oggi, dalle piazze vigliaccamente grida 10 100 1000 Nassirya,chi vigliaccamente "imbratta" le lapidi commemorative dei nostri eroi.L'Italia,quella vera,sana,orgogliosa,fiera NON VI DIMENTICHERA' MAI
Noi.. non vi dimenticheramo mai,GRAZIE RAGAZZI!!
OGGI PIU' DI IERI...ITALIANI FIERI
Noi.. non vi dimenticheramo mai,GRAZIE RAGAZZI!!
OGGI PIU' DI IERI...ITALIANI FIERI
giovedì 11 novembre 2010
mercoledì 10 novembre 2010
11.11.07 NOI NON DIMENTICHIAMO - Gabriele Vive -
Era l'undici novembre di tre anni fa,era il giorno di Inter-Lazio.I tifosi della Lazio erano in cammino per seguire la loro squadra nel capoluogo lombardo.Tra questi anche il giovane ventiseienne Gabriele Sandri,un ragazzo come tanti,amante delle musica,della vita notturna,amante del calcio,UN RAGAZZO COME NOI.
La sua trasferta a seguito dell'amata Lazio si concluse in un autogrill nei pressi di Arezzo,dove uno sciagurato poliziotto,impugna la pistola d'ordinanza,e dalla parte opposta della carreggiata esplode un colpo colpendo la macchina dov'era a bordo Gabriele.Il proiettile lo raggiunse al collo,ferendolo mortalmente.
Oggi a tre anni dall'omicidio Sandri NESSUNO ha pagato di quanto successo. "tutti" si trovano al proprio posto: il Questore di Arezzo, che ha sostenuto la tesi dei colpi sparati in aria, l’assassino di Gabriele per il quale non sono state ravvisate esigenze cautelari.
NOI NON TI ABBIAMO DIMENTICATO.SIAMO ANCORA IN ATTESA DI GIUSTIZIA
CIAO GABRIELE
martedì 9 novembre 2010
lunedì 8 novembre 2010
CADE IL MURO VINCE LA LIBERTA'
Il 9 novembre 1989 cadeva il muro di berlino.Finiva un’epoca di tensioni,di blocchi e di contrapposizioni.Finiva l’epoca del comunismo,inferno politico di un’utopia che ha umiliato ed ucciso milioni di innocenti.A ventun’anni di distanza sentiamo la necessità di ricordare uno dei momenti più belli della nostra storia,e così oggi una decina di militanti,sognatori,futuristi,fieri rappresentati della destra giovanile,hanno esposto due striscioni per commemorare la caduta del muro di Berlino.Ma i muri da abbattere sono ancora moltissimi. Sono i muri dell’odio,della faziosità,dei baroni ,delle ingiustizie,della corruzione,dell’apatia,dello sfruttamento e dell’omologazione.La nostra gioventù deve andare oltre ogni muro,forte di nuovi sogni da inseguire e per i quali battersi.Sono i sogni di un’Europa libera e sovrana,unita nelle tradizioni dei suoi popoli e forte di un’identità millenaria che affonda le radici nella cultura cristiana,ellenistica romana.L’europa che diventa centro del mondo.sono sogni di un futuro fatto di identità,di valori e radici,di miti in cui credere e di esempi da seguire.sono i sogni di un domani che ci appartiene e che non vogliamo delegare a nessuna utopia.
PER LA LIBERTA’ DEI POPOLI E CONTRO IL COMUNISMO!
giovedì 4 novembre 2010
lunedì 1 novembre 2010
Classico-Scientifico,IT Commerciale,IT Industriale
Grandissimo risultato del movimento giovanile Giovane Italia/Giovinezza,che piazza ben 3 esponenti,in 3 plessi scolastici diversi,vicini alla cultura e alle idee politiche della destra giovanile.
Con questo breve comunicato auguriamo un in bocca al lupo,e buon lavoro ai neo-rappresentanti d'isituto Ivan La Rosa (IT.Commerciale) Fabrizio Midili (IT.Industriale)Gabriele Saija (Liceo Scientifico).
Gabriele Italiano
Giovane Italia/Giovinezza
martedì 26 ottobre 2010
RIAPRE IL PARCO DEL CIANTRO
Finalmente!!RIAPRE IL PARCO GIOCHI DEL CIANTRO!dopo ben 2 inaugurazioni,la prima a lavori finiti,e la seconda 5 mesi dopo(forse a questa amministrazione piace tagliare nastri di opere che non sono capaci di realizzare?mah).
Dopo 3 mesi di inspiegabile chiusura,torna alla pubblica fruizione il parco del Ciantro.Il nostro gruppo ha più volte denunciato lo stato di abbandono in cui versava.I bambini erano costretti a scavalcare,con il rischio che qualcuno si facesse male.I vandali erano diventati i padroni assoluti del parco,visto che l'impianto di illuminazione era fuori uso e di notte era facile preda.Immondizia,erba alta,degrado erano diventati il biglietto da visita di un'opera,che con la passata amministrazione di centro-destra(PDL,UDC),era diventata il "centro" della periferia.
Uno spazio verde dove i bambini, e intere famiglie,potevano passare ore spensierate in uno dei progetti più importanti realizzati nella piana di Milazzo.
Con l'amministrazione Pino(intenta a distruggere e declassificare le opere passate),questo simbolo di aggregazione sociale,centro importantissimo per le famiglie della periferia,stava trasformandosi nell'ennesimo "sgarbo" alla nostra Città.
Abbiamo gridato il nostro dissenso con uno striscione(12-10-10),e continueremo a farlo.Saremo vigili per il bene della nostra comunità.
Una battaglia vinta?
Giovinezza Milazzo
Dopo 3 mesi di inspiegabile chiusura,torna alla pubblica fruizione il parco del Ciantro.Il nostro gruppo ha più volte denunciato lo stato di abbandono in cui versava.I bambini erano costretti a scavalcare,con il rischio che qualcuno si facesse male.I vandali erano diventati i padroni assoluti del parco,visto che l'impianto di illuminazione era fuori uso e di notte era facile preda.Immondizia,erba alta,degrado erano diventati il biglietto da visita di un'opera,che con la passata amministrazione di centro-destra(PDL,UDC),era diventata il "centro" della periferia.
Uno spazio verde dove i bambini, e intere famiglie,potevano passare ore spensierate in uno dei progetti più importanti realizzati nella piana di Milazzo.
Con l'amministrazione Pino(intenta a distruggere e declassificare le opere passate),questo simbolo di aggregazione sociale,centro importantissimo per le famiglie della periferia,stava trasformandosi nell'ennesimo "sgarbo" alla nostra Città.
Abbiamo gridato il nostro dissenso con uno striscione(12-10-10),e continueremo a farlo.Saremo vigili per il bene della nostra comunità.
Una battaglia vinta?
Giovinezza Milazzo
sabato 23 ottobre 2010
AVANTI RAGAZZI DI BUDAPEST!
La rivoluzione ungherese del 1956, fu una sollevazione armata di spirito anti-sovietica scaturita nell'allora Ungheria socialista che durò dal 23 ottobre al 10 - 11 novembre 1956. Inizialmente contrastata dall'ÁVH,venne alla fine duramente repressa dall'intervento armato delle truppe sovietiche. Morirono circa 2652 Ungheresi (di entrambe le parti, ovvero pro e contro la rivoluzione) e 720 soldati sovietici. I feriti furono molte migliaia e circa 250.000 (circa il 3% della popolazione dell'Ungheria) furono gli Ungheresi che lasciarono il proprio Paese rifugiandosi in Occidente. La rivoluzione portò a una significativa caduta del sostegno alle idee del comunismo nelle nazioni occidentali.
PER NON DIMENTICARE,ONORE AI RAGAZZI DI BUDAPEST
PER NON DIMENTICARE,ONORE AI RAGAZZI DI BUDAPEST
venerdì 22 ottobre 2010
mercoledì 20 ottobre 2010
RIFORMA per una giustizia giusta
Presidente Napolitano ha ribadito ancora una volta “Ridurre i tempi della giustizia. La lentezza dei processi mina la fiducia del cittadino”. Per un processo penale servono mediamente tre anni e mezzo, ma le inchieste possono allungare l’attesa fino a 5 anni. Un terzo, comunque, rispetto al tempo necessario per una causa civile. Inoltre il tempo del giudizio si dilata, cresce di anno in anno. La lentezza dei processi insomma è un mostro che si autoalimenta, come una valanga che rotola a valle.
UNA SITUAZIONE NON PIU' SOSTENIBILE!
Alla politica perciò il compito di affrontare questa situazione drammatica.La riforma della giustizia è una battaglia che fa parte del programma elettorale del PDL. Per dare ai cittadini un sistema giudiziario più efficiente e più garantista, per dare ai magistrati la dignità di un servizio civile di altissimo livello.
PERTANTO NOI CHIEDIAMO:
-La separazione delle carriere;
-La riforma del Csm, che deve tornare ad essere un luogo di autogoverno dei magistrati e non una “terza camera” che fa politica;
-Un taglio ai tempi scandalosamente lunghi dei processi (abbiamo nove milioni di processi pendenti per cui l'Italia è il Paese più condannato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo);
-Un piano straordinario per lo smaltimento delle cause civili pendenti e l'attuazione della delega in tema di semplificazione dei riti del processo civile;
-La riforma della magistratura onoraria e la riforma delle professioni;
-Un ulteriore aumento delle risorse per la Giustizia;
da GIcaravella
lunedì 18 ottobre 2010
Casaggì&Giovinezza
E’ con molto piacere che il direttivo di ”Giovinezza “,comunica l’inizio di un proggetto di collaborazione con la comunità militante di destra,Casaggì Firenze.
Un progetto che ci vedrà combattere fianco a fianco,nell’abbattimento dei muri dell’indifferenza e del menefreghismo.
Sicuri di avere i mezzi e le possibilità per poter far bene,sicuri che sarà una collaborazione proficua per entrambi,auguriamo un “in bocca al lupo” e “buon lavoro” ai nostri nuovi amici-militanti di Casaggì.
Giovinezza Milazzo
mercoledì 13 ottobre 2010
martedì 12 ottobre 2010
Giovane italia: blitz al parco del ciantro
Blitz oggi di giovane italia/giovinezza al parco giochi del ciantro. il "parco giochi del sorriso" inaugurato dalla precedente amministrazione e prontamente chiuso dal sindaco pino. non sappiamo il motivo per cui è stato chiuso alla pubblica fruizione, ma i giovani del centro destra milazzese denunciano il fatto. denunciano lo stato di abbandono in cui versa il parco e il fatto che i ragazzini scavalcano i cancelli chiusi da grossi lucchetti per usufruire dei giochi.restiamo in attesa di risposte da parte del sindaco e dell'assessore competente.milazzo ai milazzesi,i fatti oggi ci dicono,MILAZZO PROIBITA AI MILAZZESI!
lunedì 11 ottobre 2010
Blitz Giovane Italia al "museo" Teatro Trifiletti
Blitz (pacifico ed educato) dei militanti di Giovane Italia,questa sera intorno alle 20 nel marciapiede antistante il Teatro Trifiletti.Ormai come ben tutti sappiamo il teatro trifiletti,dopo la "rinascita" avvenuta con la passata amministrazione di centro destra,ha richiuso i battenti.La cattiva gestione di un amministrazione incapace (Futuro e libertà,Mpa,PD,DEM) fa si che il teatro trifiletti sia diventato un museo.si avete capito benissimo..un museo!!I 2 impiegati (pagati o a titolo gratuito?) sconsolati all'ingresso del "Trifiletti" non sanno come giustificare la
mancata organizzazione di un programma teatrale, l'unico servizio che possono offrire è un tour gratuito del piccolo ma affascinante trifiletti.i ragazzi di GIOVANE ITALIA denunciano con fermezza tale stato di abbandono,dopo gli innumerevoli sacrifici per far si che il teatro riaprisse,e esortano le autorità competenti a RIAPRIRE IL SIPARIO,per far si che una città come Milazzo torni a risplendere.
PS.NON SONO AMMESSE LE BARZELLETTE "NON CI SONO SOLDI" "E' COLPA DI QUELLO E DI QUELL'ALTRO"..far esibire i talenti Milazzesi,non costa nulla,e sicuramente costa meno di 2 impiegati parcheggiati tutto il giorno dietro a un bancone a non fare nulla.
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