martedì 12 marzo 2013

Angelo Mancia,33 anni dopo!


Angelo Mancia, ventisette anni, è il Segretario della sezione “Talenti” del Fronte della Gioventù, lavora come fattorino presso il quotidiano "Secolo d'Italia" e dedica la sua vita alla militanza politica. 

Dopo l’omicidio di Valerio Verbano, seppur la sua posizione è completamente estranea a quella del terrorismo dei Nuclei Armati Rivoluzionari, si trova al centro di accuse e atti di violenza. Sui muri della sezione compaiono delle scritte con esplicite minacce di morte. Ma Angelo Mancia, col suo fare noncurante e un po’ spavaldo, non ne tiene conto, tira dritto senza cambiare rotta. 

La mattina del 12 marzo 1980, alle otto e venti circa scende da casa, come sempre. Si avvicina al suo motorino, nota un furgone bianco parcheggiato davanti al portone, non fa in tempo a realizzare ciò che accade: la portiera si apre, scendono due uomini vestiti da infermieri che cominciano ad esplodere colpi di arma da fuoco. In totale sono sei i proiettili che raggiungono Angelo Mancia. Il giovane si accascia a terra senza vita, mentre i suoi assassini fuggono. L’omicidio, insensata vendetta, viene rivendicato dai Compagni Organizzati in Volante Rossa.