Cosa significa libertà d’espressione? Erano quindi i pittori della prima metà del Novecento, liberi di immettere nelle loro opere ciò che più gli premeva?
Il noto movimento chiamato “Futurismo”, nacque nella prima decade del Ventesimo secolo. Fu istituito nel 1909, quando Filippo Tommaso Marinetti scrisse su “le Figaro” il Manifesto del movimento avanguardista, a cui seguirono il Manifesto dei pittori futuristi, e il manifesto tecnico della scultura futurista.
Il movimento abbracciava tutte le discipline artistiche, dalla letteratura alla musica, dalla pittura all’architettura; i suoi esponenti urlavano con l’arte le proprie emozioni e le denuncie sociali e politiche mediante le sue libere forme d’espressione. Benché il termine libertà sia una nobile definizione osservando un’opera d’arte, esso dovrebbe far riflettere. Cosa significa libertà d’espressione? Erano quindi i pittori della prima metà del Novecento, liberi di immettere nelle loro opere ciò che più gli premeva?
Gli anni Trenta hanno rappresentato un’epoca che ha profondamente cambiato la storia Italiana; sia nella politica che nell’arte. È di maggiore interesse per questo studio analizzare quindi la sottile relazione che esiste tra di esse.
Infatti, se ci si avvicina ai temi affrontati durante il ventennio Fascista, la maggior parte degli artisti aveva l’obbligo di raffigurare situazioni aventi una dimensione sociale, popolare, che potessero essere comprese dall’intero popolo. La comunicazione governativa dell’epoca influenzò enormemente i modi d’espressione.
Dal punto di vista tecnico, la composizione spaziale delle opere d’arte è meticolosa e ben organizzata. La raffigurazione dell’uomo rimane il centro degli studi canonici dell’estetica contro ogni sperimentalizzazione che avvolge il volgare e lo stravagante.
Le opere prodotte dall’inizio del Novecento alla seconda Guerra Mondiale sono caratterizzate da un’immensa creatività. L’Uomo, al centro degli studi, rappresentava la modernità. Era il creatore di un’arte fortemente ispirata dal passato ma allo stesso tempo, e con forza, proiettata verso il futuro.
Con la sua velocità, il Futurismo ha alimentato in quegli anni l’arte, la nascita del design, l’architettura razionale, la scultura marmorea, così come la musica e la letteratura: ha acceso le porte ad un Novecento che concettualmente ed idealmente si è staccato dal secolo che lo procedeva, slanciandosi verso un’altra mentalità ed un altro modo di essere.
di Sofia Caputo