«Cos'è la società civile? E chi fa politica è forse "incivile"?». A domandarlo sono Ciccio Rizzo, Piero Adamo, Ferdinando Croce e Felice Panebianco in una lettera aperta a Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. I quattro si definiscono «ragazzi di strada», sebbene facciano politica a Messina dal 1998, prima in An e poi nel Pdl.
In un momento in cui il partito è impegnato a ripensarsi, lasciandosi tentare dal "modello Grillo", i quattro intervengono per ricordare che «la piazza oggi è con i grillini perché solo loro vanno in piazza». È una lettera franca la loro. A Berlusconi dicono che «ti hanno raccontato un partito che non c'è, pensieri che nelle piazze non ci sono». Ad Alfano ricordano che «non serve un nuovo reality, ma un partito che coinvolga davvero la base». «Il mondo giovanile del Pdl - sottolineano - è pieno di centinaia, anzi migliaia, di persone che finora hanno mangiato la polvere, ma che credono nella politica, nella militanza, nella possibilità di un mondo migliore per tutti».
Il problema è, però, che il partito spesso non se ne rende conto e talvolta li penalizza. Nella lettera è riportata la vicenda di uno dei quattro, Ciccio Rizzo, e delle comunali di Lipari. Rizzo è stato fra i fondatori del Pdl di Messina e nel 2009 ha creato il movimento "Il vento eoliano" per intercettare un elettorato che altrimenti sarebbe stato perso. Con quella sigla, mentre il partito parlava di aggregare i movimenti civici, ha proposto le primarie per il sindaco di Lipari, «ma la dirigenza provinciale messinese - si legge nella lettera - le ha fatte saltare».
Il Pdl ha candidato un ragioniere di 64 anni che ha preso il 16,5%, mentre Rizzo, avvocato 37enne, da solo ha preso il 14,5%. Ma per il giovane dirigente è arrivato anche un procedimento disciplinare. Ora i quattro chiedono che si guardi anche all'esperienza positiva del messinese e non solo a quella di Primavera Monza di Paolo Piffer, che si è fermato al 5% ma è stato invitato ad Arcore per un colloquio sulla politica nuova. Chiedono inoltre che il 9 giugno, Berlusconi o Alfano partecipino a un'assemblea organizzata con «la gente del Pdl», anche se «Messina non è Pavia». «La società civile - scrivono - siamo noi, è una parte della società che non si riconosce in una certa politica e, quindi, è una certa politica che non è capace di rappresentare la società. Tocca a chi fa politica sapersi rinnovare per essere sempre interprete della società».
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