Fu pilota sperimentatore e collaudatore presso il Centro sperimentale di Guidonia. Lavorò alla progettazione, costruzione e sperimentazione di velivoli e motoalianti, creando quella gli alianti con e senza motore “A.M.”, ben noti in Italia ed all’estero, precorrendo di decenni lo sviluppo degli ultraleggeri. Dopo l’8 settembre, come detto, entrò nell’Aviazione nazionale repubblicana, dove fu promotore della rinascita della specialità aliantista: costituì un Nucleo Volo Senza Motore. I mezzi furono gli Avia FL 3 quali traini, e i CVV 2 Asiago quali veleggiatori; successivamente ebbe il prototipo CVV 6 Canguro. Alla base di Cascina Costa l’attività del nucleo, più sportivo che militare, si interruppe il 23 aprile 1945, quando i partigiani circondarono il campo e chiesero la resa. Dapprima Mantelli rifiutò, ma poi il Cln, il 28, gli trasmise la richiesta del suo maggiore, Adriano Visconti, asso dell’aria con 25 vittorie. Mantelli si arrese poiché era stata promessa salva la vita a tutti, ma Visconti fu allontanato dagli altri aviatori e assassinato con una raffica di mitra e finito con un colpo alla nuca. A sparare fu un partigiano russo, guardiaspalle del comandante partigiano Aldo Aniasi, “Iso”, futuro sindaco di Milano. Dopo la guerra Mantelli si trasferì in Argentina dove stabilì il primato italiano di distanza libera per alianti monoposto.
Tornato in patria, nel 1951 costituì il Centro militare di Volo a Vela, con sede prima all’Aeroporto dell’Urbe, poi a Guidonia. Nel 1953 Mantelli, dopo aver utilizzato per primo le risorse volovelistiche dell’Appennino, su incarico dell’Aeronautica e dell’Aero Club d’Italia, creò il Centro Volovelistico di Rieti, dove organizzò il primo corso nazionale per istruttori di volo a vela. Nel 1954 a Vigna di Valle stabilì il primato italiano di durata per alianti monoposto con 24 ore e 15 minuti di volo, unitamente ad altri primati. Nel 1955 batté un altro record, quello di durata per alianti biposto con un volo di 28 ore. Negli anni successivi batté nuovi record e realizzò nuovi primati. Insignito di molte onorificenze italiane ed estere, ha avuto riconoscimenti quali la medaglia del Coni nel 1941, la medaglia d’oro dell’Aero Club d’Italia, una medaglia d’argento al valore aeronautico, il diploma Tissandier della FAI, e le medaglie Luis Bleriot per gli anni 1962 e 1964. È scomparso il 7 maggio 1995, con il grado di generale.
di di Antonio Pannullo
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