C'era una volta una
Città, non era né una metropoli né una grande città, ma era una Città viva e
piena di risorse. Questa Città era ricca sotto tutti i punti di vista,
dall'arte alla bellezza dei paesaggi e dalle piccole attività commerciali fino
alle grandi distribuzioni, e col tempo sarebbe potuta diventare il fiore
all'occhiello di una provincia, la migliore, la perla del Tirreno. Questo
squarcio di paradiso si chiama Milazzo ma la sua bellezza, la sua vitalità, la
sua crescita e la sua ambizione sono state piano piano sotterrate da una vera e
propria azione di distruzione e soffocamento
attuata da una grande ammucchiata di individui,che ingannando la popolazione,
hanno conquistato il potere unicamente per portare a termine il loro scopo:
uccidere Milazzo.
Ed eccoci, ci troviamo cosi in una città che di quel bel passato ha davvero
poco, a partire dalle strade ormai quasi totalmente buie e disastrate, dalle
attività commerciali che pian piano spariscono per mancanza di sostegno da
parte dell'amministrazione fino ad arrivare alla totale disaffezione per la
politica e per il vivere sociale.
La cosa che però fa
più riflettere è che, mentre Milazzo muore, c'è un sindaco che coscientemente
incurante dei problemi che affliggono la città e i cittadini pensa solamente a
come perpetuare la sua “vendetta” personale utilizzando la scellerata scelta di
mandare in fallimento la città della quale sarebbe in teoria il “primo
cittadino”.
Mentre Milazzo muore, mentre sempre più negozi abbassano la saracinesca
definitivamente, ci troviamo con un'amministrazione aborto che sulla falsa riga
del suo sindaco si fa lobotomizzare, eseguendo gli ordini di quest'ultimo
restando quindi inerme di fronte
al giornaliero scempio cittadino, capace solo di riscuotere lo stipendio
(intero e puntuale come un treno svizzero).
Mentre Milazzo muore, chi di dovere non pensa alle famiglie a disagio ma a nominare amici e conoscenti in questo o quell' ufficio.
Mentre Milazzo muore, chi di dovere non pensa alle famiglie a disagio ma a nominare amici e conoscenti in questo o quell' ufficio.
Mentre Milazzo muore c'è un certo Assessore, teoricamente delegato alla cultura
e alle politiche giovanili, che (in una giornata dedicata alla lotta contro la
violenza sulle donne) si permette di insultare platealmente e volgarmente
mediante l'utilizzo di termini ed espressioni vecchie, stantie e volgari una
rappresentanza giovanile rea a suo dire di averlo diffamato, ma che aveva invece colpito pungentemente
(senza volgarità ne maleducazione) nel segno le pecche e le mancanze di questo
presunto Assessore.
Mentre Milazzo muore, ci si accorge come questo “piccolo” Assessore e in
generale l'amministrazione tutta, abbia perfettamente incarnato lo spirito e i
metodi utilizzati da quell'impresentabile Sindaco che utilizza le armi della
maleducazione e della ritorsione quotidianamente contro chi si permette di
criticarlo.
Mentre a causa delle loro politiche insulse i giovani milazzesi non hanno
possibilità di esprimersi in nessun modo ed in nessun luogo, mentre le strade
diventano percorsi ad ostacoli, mentre il “paesaggio” viene sempre più caratterizzato dalle
saracinesche abbassate e dal grigiore tipico dell'inattività vitale, mentre
tutto questo accade, questa masnada di improponibili continua imperterrita ad
eseguire ordini ed ritirare stipendi, chiusi nelle loro stanze pensano a come
legarsi mani e piedi a quelle poltrone che tanto hanno desiderato e per le
quali hanno eseguito l'ineseguibile e per le quali stanno lentamente e inequivocabilmente
perpetrando questa lenta fine.
Qual è il loro scopo? Facile, rendere inerme la cittadinanza sperando che
questa possa in futuro riconfermare questo scempio d'amministrazione. Forse ci
riusciranno, forse
no;
di sicuro è certo che ci stanno provando in tutti i modi e con tutti i mezzi a loro disposizione non curanti che in questa loro personale guerra le vittime sono e saranno i cittadini milazzesi.
di sicuro è certo che ci stanno provando in tutti i modi e con tutti i mezzi a loro disposizione non curanti che in questa loro personale guerra le vittime sono e saranno i cittadini milazzesi.
C'era una volta una Città meravigliosa che oggi forse non c'è quasi più, ma la
colpa è solo nostra avendo permesso tutto questo. Tocca a noi quindi riparare
all'errore commesso non facendoci circuire un'altra volta. Personaggi incapaci,
impresentabili ed improponibili...Milazzo vi ha scoperto, Milazzo non vi vuole.