IL VIDEO DEL GRANDE CORTEO: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=j_5alN3ZB4w
Sabato 5 febbraio 2011, a Firenze, è stata scritta una pagina di storia. In una città che l’oltranzismo progressista sbandiera come propria roccaforte, diverse migliaia di persone hanno sfilato sotto le insegne tricolori per ricordare i martiri delle foibe e gli esuli istriani, giuliani e dalmati.
Hanno sfilato silenziosi e composti, in un numero che questa città non aveva mai conosciuto nella manifestazioni promosse dalla destra politica. Hanno sfilato emozionati, quasi increduli nel guardarsi attorno e vedere quante cose sono cambiate in questi anni. Ciò che un tempo era tabù è oggi una realtà concreta, viva, reale. La memoria di chi è stato ucciso senza colpa non è più relegata ai margini, ma sta entrando a far parte del vissuto quotidiano di un popolo, come hanno testimoniato le decine di tricolori sventolate al nostro passaggio da finestre e balconi.
La commozione dei sopravvissuti all’esodo e dei familiari delle vittime assassinate dai partigiani comunisti titini si è unita a quella delle migliaia di cuori liberi che spontaneamente hanno risposto al richiamo della piazza. C’erano davvero tutti: generazioni di militanti fianco a fianco, famiglie coi bambini per mano, giovani e giovanissimi in prima fila, cittadini ed esponenti politici di ogni livello. In piazza non c’era una fazione riottosa o una costola di partito: c’era il popolo in tutte le sue sfumature.
Il richiamo di Casaggì, che come ogni anno ha lanciato il corteo risvegliando Firenze dal solito torpore, ha trainato tutto e tutti. Ed è stato un fiume in piena, di quelli che difficilmente si dimenticano. Le minacce cadute nel vuoto ed i contro cortei con un decimo dei nostri partecipanti, poi, sono la ciliegina sulla torta di una giornata memorabile.
Una giornata partecipata e fitta di gente, ma che è stata resa possibile da chi si è letteralmente sacrificato alla causa per un mese intero tra volantinaggi, affissioni, assemblee, conferenze, riunioni, manifestazioni, dibattiti e azioni di propaganda.
Una giornata resa possibile dalla partecipazione delle migliori realtà identitarie che questa Toscana non conforme ha messo in piedi: trasversalmente e con il migliore spirito di sempre. Un grazie, ovviamente, ai militanti di Casaggì, ai ragazzi della Giovane Italia, di Studenti per le Libertà, di Azione Universitaria, di CasaPound, Colle Oppio e Nes; ai tanti fratelli che popolano che questa grande Comunità di destino e di lotta; a chi non ha mai mollato un metro e non ha mai chiesto niente, donando sé stesso a qualcosa di più grande. Un grazie, infine, a Giorgia Meloni e Anna Grazia Calabria, che ci hanno onorati della loro presenza e delle loro parole.
Una bellezza terribile è in marcia, con buone gambe e una tremenda voglia di camminare.
Sursum corda!
AVANTI CASAGGì