Sergio Ramelli aveva 18 anni,un ragazzo come noi,venne massacrato da 8 comunisti appartenenti ad "Avanguardia Operaia",che lo aspettarono sotto casa e, in pieno giorno,gli fracassarono il cranio con delle chiavi inglesi.Nella Milano degli anni di piombo la sua unica colpa era quella di simpatizzare per la destra giovanile e di aver scritto un tema in classe nel quale denunciava gli omicidi "politici" delle Brigate Rosse.
Come lui,in quegli anni,altri venti ragazzi vennero uccisi.Pistole,roghi,chiavi inglesi e pestaggi ne spezzarono le giovani vite,senza pietà,mossi da un odio costruito ad arte per dividere una generazione.Un odio che ancora oggi qualche utile idiota vorrebbe rinfocolare.A 36 anni di distanza vogliamo ricordare il sacrificio di questo giovane ragazzi.
A chi sogna un paese diviso dall'odio politico risponderemo con la forza delle idee e dell'amore per la nostra patria.Oggi come ieri.Loro hanno usato le chiavi inglesi per uccidere,noi le useremo per smontare gli ingranaggi del sistema che ha prodotto i suoi assassini.
NEL TUO NOME AVANZA LA LOTTA.PER MILLE ANNI.