150 anni d’unità d’italia: un Paese giovane, unito dai Giovani.
“L’esigenza di conoscere il passato per interpretare meglio il presente” con queste parole Gabriele Italiano ha aperto il convegno tenutosi ieri presso la nuova sede della Giovane Italia Milazzo,Seguito da un breve saluto da parte di Santino Smedili,grande uomo di destra,primo fondatore della Giovane Italia a Milazzo nel lontano 1968.
È stato l’avvocato Pasquale Morabito a dare un’interpretazione storico politica del centocinquantesimo ricordando quanto è stato fatto dall’area di centro destra affinché fosse data la giusta rilevanza ad un evento di questo genere, nel suo excursus ha messo in evidenza come spesso la storia è stata interpreta in senso “unilaterale” evidenziando gli universalmente condannati crimini fascisti ma mettendo in ombra ciò che fu fatto alle vittime del comunismo.
All’interpretazione storico politica è seguita quella prettamente storica del dottor Rino Piccione, medico, 32 anni, nel corso del suo intervento sottolinea che non è stato mai militante di destra.
Aldilà di questo lato che noi Giovane Italia possiamo non condividere è stato molto chiaro nella sua disquisizione tecnica. Nel corso del suo intervento ha analizzato tecnicamente come è avvenuta l’unità d’italia. Un unità d’italia che secondo la sua analisi non è avvenuta per volontà del popola ma per una volontà che è stata imposta al popolo. Due realtà differenziate, il nord e il sud, sintetizzate nell’Italia Unita. Culture nettamente differenti ma che si trovano unite in una lingua comune. È proprio questa differenziazione originaria tra nord e sud, secondo il dottor Piccione, che è ancora oggi la causa della subordinazione del sud al nord.
A seguire vi è stato l’intervento dello storico del gruppo Giovane Italia Milazzo, il Giovane Giancarlo Romagnoli.
Giancarlo durante il suo intervento ha messo in evidenza lo spirito di chi fu l’autore dell’unità d’italia: I giovani.
Giovani che nei momenti critici rappresentano la svolta. Giovani che devono imparare ad avere uno spirito unitario e provare a pensare cosa sarebbe l’Italia senza unità e magari ogni tanto anche a quei giovani, che a costo della libertà, si sacrificarono per questa unità.
Giancarlo ha concluso il suo intervento invitando i giovani a destarsi, così come ci invita a fare l’Inno di Mameli, perché le sfide del presente sono le nostre sfide, quelli che i nostri genitori ci stanno lasciando e che a noi toccherà affrontare.
Ultimo, ma non per importanza, è stato l’intervento di un membro storico del Fronte della Gioventù di Milazzo,Sergio Chillè che ha apprezzato l’iniziativa del nostro gruppo che, a suo giudizio, ha una rilevanza sia culturale sia politica. Il suo intervento è stato incentrato sull’importanza dell’unità d’italia in un momento storico delicato come quello che stiamo vivendo attraversato da numerose separazioni nette tra nord e sud.
Dopo i ringraziamenti di rito,il convegno si è concluso con un aperitivo per festeggiare con un brindisi l’unità d’italia.
a cura di Rocco Vaccarino
Giovane Italia-Giovinezza