martedì 11 giugno 2013

MENTRE MILAZZO MUORE Cronaca di un delitto premeditato e coscientemente effettuato.


 
C'era una volta una Città, non era né una metropoli né una grande città, ma era una Città viva e piena di risorse. Questa Città era ricca sotto tutti i punti di vista, dall'arte alla bellezza dei paesaggi e dalle piccole attività commerciali fino alle grandi distribuzioni, e col tempo sarebbe potuta diventare il fiore all'occhiello di una provincia, la migliore, la perla del Tirreno. Questo squarcio di paradiso si chiama Milazzo ma la sua bellezza, la sua vitalità, la sua crescita e la sua ambizione sono state piano piano sotterrate da una vera e propria azione di distruzione e soffocamento attuata da una grande ammucchiata di individui,che ingannando la popolazione, hanno conquistato il potere unicamente per portare a termine il loro scopo: uccidere Milazzo.

Ed eccoci, ci troviamo cosi in una città che di quel bel passato ha davvero poco, a partire dalle strade ormai quasi totalmente buie e disastrate, dalle attività commerciali che pian piano spariscono per mancanza di sostegno da parte dell'amministrazione fino ad arrivare alla totale disaffezione per la politica e per il vivere sociale.               
La cosa che però fa più riflettere è che, mentre Milazzo muore, c'è un sindaco che coscientemente incurante dei problemi che affliggono la città e i cittadini pensa solamente a come perpetuare la sua “vendetta” personale utilizzando la scellerata scelta di mandare in fallimento la città della quale sarebbe in teoria il “primo cittadino”.

Mentre Milazzo muore, mentre sempre più negozi abbassano la saracinesca definitivamente, ci troviamo con un'amministrazione aborto che sulla falsa riga del suo sindaco si fa lobotomizzare, eseguendo gli ordini di quest'ultimo restando quindi inerme di fronte al giornaliero scempio cittadino, capace solo di riscuotere lo stipendio (intero e puntuale come un treno svizzero).
Mentre Milazzo muore, chi di dovere non pensa alle famiglie a disagio ma a nominare amici e conoscenti in questo o quell' ufficio.

Mentre Milazzo muore c'è un certo Assessore, teoricamente delegato alla cultura e alle politiche giovanili, che (in una giornata dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne) si permette di insultare platealmente e volgarmente mediante l'utilizzo di termini ed espressioni vecchie, stantie e volgari una rappresentanza giovanile rea a suo dire di averlo diffamato, ma che aveva invece colpito pungentemente (senza volgarità ne maleducazione) nel segno le pecche e le mancanze di questo presunto Assessore.

Mentre Milazzo muore, ci si accorge come questo “piccolo” Assessore e in generale l'amministrazione tutta, abbia perfettamente incarnato lo spirito e i metodi utilizzati da quell'impresentabile Sindaco che utilizza le armi della maleducazione e della ritorsione quotidianamente contro chi si permette di criticarlo.

Mentre a causa delle loro politiche insulse i giovani milazzesi non hanno possibilità di esprimersi in nessun modo ed in nessun luogo, mentre le strade diventano percorsi ad ostacoli, mentre il “paesaggio” viene sempre più caratterizzato dalle saracinesche abbassate e dal grigiore tipico dell'inattività vitale, mentre tutto questo accade, questa masnada di improponibili continua imperterrita ad eseguire ordini ed ritirare stipendi, chiusi nelle loro stanze pensano a come legarsi mani e piedi a quelle poltrone che tanto hanno desiderato e per le quali hanno eseguito l'ineseguibile e per le quali stanno lentamente e inequivocabilmente perpetrando questa lenta fine.

Qual è il loro scopo? Facile, rendere inerme la cittadinanza sperando che questa possa in futuro riconfermare questo scempio d'amministrazione. Forse ci riusciranno, forse no;
di sicuro è certo che ci stanno provando in tutti i modi e con tutti i mezzi a loro disposizione non curanti che in questa loro personale guerra le vittime sono e saranno i cittadini milazzesi.

C'era una volta una Città meravigliosa che oggi forse non c'è quasi più, ma la colpa è solo nostra avendo permesso tutto questo. Tocca a noi quindi riparare all'errore commesso non facendoci circuire un'altra volta. Personaggi incapaci, impresentabili ed improponibili...Milazzo vi ha scoperto, Milazzo non vi vuole.
di Giorgio Italiano
dal secondo numero di InformAzione